Crisi e povertà in crescita costante. Mettiamoci pure l'inciviltà e di pari passo si aggrava il fenomeno miserevole del furto di fiori sulle tombe nel camposanto. Probabilmente sono questi gli elementi di fatti così biasimevoli. Sottraggono vasi e fiori dalle tombe altrui e con ogni probabilità li spostano su quelle dei propri defunti. Ormai si è arrivati a tanto. E' di ieri l'ennesima segnalazione a Ferentino.

La figlia di un uomo deceduto lo scorso anno, ieri ricorreva il compleanno del defunto, sconsolata e risentita, ci ha segnalato: «Avevamo portato un bel vaso di fiori in occasione del compleanno del nostro caro papà, ma il giorno dopo non ce n'era più traccia.
Sono spariti dalla tomba. Non è cosa normale, ci vuole un bel coraggio per arrivare a tanto. Anzi è un atto molto grave, da condannare assolutamente». È comprensibile lo sdegno.

Azioni siffatte vengono condannate anche dagli amministratori comunali. L'assessore Franco Martini, che tempo addietro ha subìto stesso trattamento, ha commentato: «Purtroppo, a quanto pare, sta diventando un'abitudine. Questa è una mancanza di rispetto verso i defunti. Un fenomeno difficile da debellare e da condannare senza alcun dubbio. Siamo difronte all'inciviltà deprecabile. Un comportamento che non si addice al rispetto dei defunti. Recentemente sulla tomba di mio padre sono sparite addirittura le lettere che compongono il suo nome sulla lapide frontale, siamo stati costretti a ricomperarle a nostre spese».

D'altro canto non è facile vigilare sull'esteso cimitero.
Ma bisogna fare attenzione perché chi ruba fiori, piante, ceri, incensi e quant'altro serve ad arredare la tomba, l'urna o la cappella di un defunto, può essere denunciato perché si tratta di comportamenti penalmente perseguibili. Entrano in gioco valori particolari. C'è di mezzo il sentimento di pietà verso i defunti, i loro corpi e i luoghi che li conservano. In alcuni cimiteri italiani si è fatto ricorso alle fototrappole per la risoluzione del problema, ma quante ce ne vorrebbero a Ferentino?