L'obiettivo è quello di capire dove sta il problema, studiare i correttivi da apporre e, poi, realizzarli. L'amministrazione Ottaviani non ha gettato la spugna sull'ascensore inclinato, opera completata durante l'amministrazione Marini ma che non ha mai funzionato regolarmente, ed ha convocato, per questa mattina alle 12, un sopralluogo sull'impianto cui prenderanno parte il sindaco Nicola Ottaviani, l'assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi, l'assessore ai trasporti Massimiliano Tagliaferri, il dirigente Elio Noce ed alcuni tecnici della ditta "Maspero Elevatori" di Appiano Gentile, leader da oltre cinquant'anni nella progettazione, realizzazione e manutenzione di ascensori di ogni tipo tra cui quelli specificamente inclinati come quello di Frosinone.
La storia dell'impianto parte nel 2005, quando con delibera della giunta Marzi, dell'8 agosto, il Comune attivò la procedura di evidenza pubblica per l'affidamento della progettazione esecutiva e dell'esecuzione dei lavori di realizzazione del collegamento pedonale meccanizzato tra via Aldo Moro e piazzale Vittorio Veneto e del parcheggio a raso, a mezzo di appalto concorso con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. A seguito dell'espletamento della procedura, l'appalto-concorso venne definitivamente aggiudicato, per l'importo di 3.044.824 euro ad un'Ati, affidando alla stessa i lavori sulla base del progetto esecutivo da esso predisposto e già oggetto del verbale di validazione del 1º aprile 2006.
L'amministrazione comunale procedette, il 2 aprile 2010, alla consegna anticipata provvisoria dell'opera e, previa visita di verifica dell'Ustif (che imponeva ulteriori prescrizioni), procedette alla messa in funzione dell'impianto, nelle more del completamento delle operazioni di collaudo tecnico-amministrativo.
Tuttavia, l'impianto meccanizzato ha evidenziato, ormai per fatto notorio, problemi di vario genere che ne hanno, di fatto, reso difficoltosa l'utilizzazione con tutto quello che ciò ha comportato in termini di disagi per la cittadinanza e di mancato completamento del piano della mobilità alternativa. Ma, ora, si intende arrivare a una soluzione tecnica che garantisca il funzionamento regolare e costante.