Prof investito e morto il 30 gennaio scorso in via Gaeta a Ceccano: c'è un ulteriore accelerazione, forse decisiva, perché potrebbe comportare il completamento delle indagini. La Procura della Repubblica di Frosinone ha disposto e ottenuto l'audizione, di quello che potrebbe forse essere il testimone chiave dell'incidente che è costato la vita al sessantenne Roberto Vitelli di Torrice. Nei giorni scorsi sarebbe stato ascoltato un noto medico di Ceccano, appassionato di ciclismo che risulta essere stata la prima persona che ha prestato soccorso al professore appena qualche secondo dopo il tremendo impatto con la Smart condotta da un ventitreenne residente a Roma, originario di Vallecorsa.
Il medico ha arrestato la sua corsa proprio mentre le ruote della bici del sessantenne ancora giravano.
Il professionista ceccanese avrebbe riferito sia sulla condotta del ventitreenne e dell'amico in auto con lui, sia degli occupanti della Panda che usciva da un ristorante.
Professionista che per una coincidenza stava percorrendo lo stesso tratto in quel momento e già conosceva Vitelli, tanto che lo ha chiamato anche per nome (avevano partecipato in precedenza a una stessa gara amatoriale). Il suo intervento ha consentito per primo l'identificazione della vittima, pure essendo sprovvisto di documenti di identità, in quanto il povero prof. li teneva in una borraccia. Non solo. Il sanitario ha prestato anche il primissimo soccorso. Sostanzialmente Vitelli è morto tra le sue braccia.
Questo secondo testimone potrebbe consentire la chiusura dell'indagine in attesa del deposito della consulenza tecnica di natura cinematica. Si tratta della testimonianza più importante tra tutte quelle raccolte dai carabinieri i quali, sostanzialmente, potrebbero aver quasi concluso le indagini perché tra l'audizione degli occupanti della Panda, l'audizione del testimone che era davanti al cancello di un'abitazione vicina al luogo dei fatti, e del medico intervenuto, gli atti di indagine hanno consentito di identificare tutti i soggetti presenti.
Il professionista avrebbe riferito sia in ordine alla condotta della Panda, e ancor più decisamente in ordine all'espressione (su cui c'è il massimo riserbo) pronunciata dal conducente della Smart nel corso della primissima telefonata fatta alla madre, non appena sceso dall'auto, essendosi reso conto del corpo del professore ormai privo di vita.
Nei prossimi giorni si attende anche il deposito della consulenza tecnica di parte, commissionata dagli avvocati Paola Pagliarella e Giampiero Vellucci, incaricati di assistere sia la vedova, sia la figlia del professore. Indagati per la morte del sessantenne il ventitreenne alla guida della Smart che lo ha travolto e un trentatreenne di Ceprano, conducente della Panda.