Ancora polemiche sulle giostre alla villa comunale. Oltre una settimana fa i camion erano entrati nel parco per sistemare le strutture, il problema è nato dalla collocazione delle giostrine. Secondo l'autorizzazione data dal Comune le strutture sarebbero dovute essere sistemate sull'asfalto, quindi nella piazza centrale della villa comunale o sui viali. Ma, fin da subito, presumibilmente a causa di alcune difficoltà, le giostre sono state sistemate sul prato a poca distanza dall'area giochi dei bambini, poco distanti dall'ingresso che si trova lungo via Gari.

Cittadini indignati, aspre polemiche, in campo sono scesi gli ambientalisti che hanno evidenziato come la presenza di giostre e camion, sia per i rumori che per gli eventuali scarichi, avrebbero rappresentato un danno non indifferente alla flora e alla fauna di uno dei polmoni verdi più amati non solo dai cassinati, ma dall'intero territorio. Immediata la presa di posizione dell'amministrazione, l'assessore al Commercio Arianna Volate spiegò che l'autorizzazione era stata concessa per l'installazione delle strutture sulla zona asfaltata. E annunciò che di lì a poco, addirittura già in mattinata, le giostre sarebbero state smontate e che i camion avrebbero abbandonato presto l'area.

Poi il maltempo e le presunte difficoltà causate dalla pioggia e dalla condizione del terreno avrebbero rallentato tutto. Ma a distanza di oltre una settimana, le giostre sono ancora lì, alcuni cittadini le avrebbero viste anche funzionanti nelle giornate di beltempo. Stesso posto, stesse giostre, due nella fattispecie. E così la polemica è tornata a infuocare il dibattito in città.

«L'ennesima presa in giro - lamentano i cittadini - Era stata autorizzata la presenza delle strutture rispettando delle indicazioni, queste indicazioni non sarebbero state rispettate. Poi le strutture avrebbero dovuto lasciare l'area, addirittura entro poche ore, invece sono lì e non risulta che nessuno sia andato a controllare, fare multe o accelerare le operazioni di smontaggio. Il permesso era stato concesso per circa venti giorni, quindi fino a dopo Pasqua. Siamo al 7 la situazione è uguale al 30 marzo.
Come cittadino devo dire che mi sento un po' preso in giro. La colpa non è dei giostrai, che comunque hanno diritto a lavorare, ma quando è stato notato il disguido sulla location qualcuno di competenza avrebbe dovuto agire», alcune delle critiche.