Un ulteriore tassello di verità nella tragica vicenda di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre del 2009 nel reparto protetto dell'ospedale Pertini di Roma. Tutti condannati i carabinieri accusati di depistaggio. A tre giorni dalla pronuncia della Corte di Cassazione che ha reso definitive le condanne a 12 anni per gli autori materiali del pestaggio del geometra, il giudice monocratico ha condannato otto militari dell'Arma, tra loro anche ufficiali, che negli anni hanno messo in atto «una sistematica attività di depistaggio» per intralciare le indagini e rallentare l'accertamento di ciò che avvenne nella caserma dove Cucchi fu portato per il fotosegnalamento dopo il fermo per spaccio di sostanze stupefacenti.
Tra i nomi finiti nell'inchiesta (ma in un altro filone dal principale) c'era anche quello dell'ex comandante dei carabinieri di Pontecorvo, Luciano Soligo, in servizio per due anni nella città fluviale. Dopo una camera di consiglio durata circa otto ore, il tribunale ha inflitto cinque anni al generale Alessandro Casarsa, all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e 1 anno e 3 mesi al colonnello Lorenzo Sabatino, ex numero uno del comando provinciale di Messina. Quattro anni per Francesco Cavallo e Luciano Soligo mentre per Tiziano Testarmata una condanna ad 1 anno e 9 mesi e a Luca De Cianni 2 anni e 6 mesi.
Infine a Francesco Di Sano inflitti 1 anno e 3 mesi e a Massimiliano Colombo Labriola 1 anno e 9 mesi. L'Arma dopo la sentenza esprime ancora una volta la sua vicinanza alla famiglia e ribadisce il «fermo e assoluto impegno» ad agire sempre «con rigore e trasparenza» specie nei confronti dei propri appartenenti.