Lauti compensi, tra cene, pranzi, rifornimento di gasolio e soldi in cambio di patenti e revisioni: arrestati l'ex direttore della Motorizzazione di Frosinone Valentino Salvatore residente a Roma e Marco Fortini di Alatri, titolare di un'autofficina a Frosinone. Per i due sono stati disposti i domiciliari. Quindici le persone indagate tra cui i proprietari di alcune autoscuole della provincia. Gli arresti della squadra mobile della questura sono scattati all'esito di un'attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone. Ieri mattina sono state eseguite le due misure cautelari personali degli arresti domiciliari, emesse dal gip del tribunale di Frosinone.

In procura i dettagli dell'operazione e il plauso del procuratore Antonio Guerriero alla polizia, presente ieri con il questore Leonardo Biagioli e il dirigente della squadra mobile Flavio Genovesi, per l'indagine e l'attività svolte. Diverse le tipologie di reato: corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, truffa aggravata in danno dello Stato, false attestazioni o certificazioni, persone indagate per i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, truffa aggravata in danno dello Stato, false attestazioni o certificazioni.

Un'attività investigativa che trae origine da una serie di segnalazioni sulla presunta irregolarità di alcune revisioni, effettuate, stando alle accuse, nell'autofficina di Fortini e con indagini più approfondite e, grazie all'utilizzo sia delle tradizionali tecniche investigative, sia delle più moderne tecnologie.

Il modus operandi
Stando alle accuse, l'ex direttore della Motorizzazione fino al 2021, Valentino Salvatore, dirottava artatamente le revisioni nell'autofficina di Fortini. Sostanzialmente i veicoli venivano sistematicamente bocciati, per poi passare le revisioni nel centro designato, con tempi molto più brevi. Per ottenere però il conseguimento della regolarità si dovevano pagare lauti compensi: dal denaro al rifornimento di gasolio, ma anche pranzi e cene. Tra i reati contestati all'ex direttore il peculato, in quanto, sempre stando alle accuse, utilizzava sistematicamente la propria auto di servizio per i suoi interessi personali, sia per percorrere i tratti dalla sua abitazione al posto di lavoro (e viceversa), sia per andare in giro per la provincia di Frosinone per propri fini personali.

Vengono contestati, infatti, all'uomo, circa ventimila chilometri percorsi per affari personali. La truffa aggravata è un altro reato contestato a Valentino Salvatore: nei fogli di presenza di servizio inseriva orari completamente fittizi e aumentati nella quantità in modo tale da avere delle retribuzioni statali superiori. Contestato inoltre il reato delle falsi certificazioni; gli inquirenti sostengono che attraverso titolari di alcune autoscuole si effettuavano corsi per i rinnovi del CQC (la Carta di qualificazione del conducente richiesta ai conducenti che effettuano professionalmente l'autotrasporto di cose) palesemente falsi.I candidati non si presentavano mai e comunque venivano rilasciati i rinnovi delle abilitazioni, ma sempre attraverso i lauti compensi corrisposti.

C'è poi la questione delle patenti sotto accusa. Le ‘famose' 3 guide obbligatorie, venivano portate sempre a 5 o 6. Guide in più che si trasformavano, quindi, nel compenso per il dirigente della Motorizzazione. Si parla di cifre che si aggirano dai 60 agli 80 euro a guida.

Le indagini
Fondamentali per l'avvio delle indagini, una serie di segnalazioni sulla presunta irregolarità di alcune revisioni, effettuate proprio nell'autofficina di Fortini finita sotto accusa. Indagini a cui sono poi seguite attività delle tradizionali tecniche investigative che delle più moderne tecnologie. Grazie alle risultanze investigative e a seguito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, il gip riconoscendo la fondatezza del quadro probatorio, ha proceduto, dunque, all'emissione delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari nei confronti dell'ex dirigente della Motorizzazione civile di Frosinone e del titolare dell'officina in cui venivano registrate le revisioni.

L'attuale indagine segue quella effettuata nel 2016 dalla Procura della Repubblica di Frosinone con delega alla squadra mobile della questura di Frosinone che ha riguardato sempre personale della Motorizzazione di Frosinone. La responsabilità o meno dei predetti due indagati per i reati in precedenza indicati verrà stabilita solo all'esito di giudizio definitivo della magistratura. Sono quindici, invece, gli indagati. E sono tuttora in corso approfondimenti per capire se ci sono ulteriori responsabilità a loro carico.