Bandi cuciti su misura, assolti ieri pomeriggio Aldo Matera e Carmelo Palombo, che avevano chiesto attraverso le difese di procedere con un abbreviato.
Una assoluzione piena, perché il fatto non costituisce reato. Lo scorso 10 marzo erano stati rinviati a giudizio cinque dei sette coinvolti nell'inchiesta aperta sulla Format, un'associazione di formazione extra scolastica.
Il procedimento, infatti, si era sdoppiato: era stato deciso lo stralcio delle posizioni di Palombo e Matera rispettivamente nei ruoli allora di ex vicesindaco del Comune di Cassino e di Rup, responsabile unico del procedimento mentre gli altri avevano scelto l'ordinario, con le discussioni e il rinvio a giudizio. Prima udienza il 27 giugno.
L'indagine
L'inchiesta nata nel 2017 da un esposto presentato da operatrici risultate non vincitrici di un bando aveva portato in prima battuta all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex vicesindaco Palombo, dell'ex segretario comunale Lorenzo Norcia, insieme ai coniugi imprenditori Raffaele Valente e Mariarosaria Golino e all'allora Rup Aldo Matera, detto Pasquale.
Poi l'ampliamento: nelle maglie di "Format" era finito pure l'ex assessore ai Servizi sociali del Comune, Benedetto Leone. E insieme a lui una progettista Sara D'Aliesio e un ingegnere (nei confronti del quale non è stata avanzata alcuna richiesta) chiamati a rispondere di un'ipotesi di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Le discussioni e la sentenza
La richiesta di pena avanzata ieri nei confronti di Palombo e Matera è stata rispettivamente di dieci mesi e venti giorni di reclusione e di nove mesi e dieci giorni.
Oltre al pagamento delle multe. Gli avvocati Vincenzo Marrone per Palombo ed Ernesto Cassone per Matera hanno discusso a lungo, ponendo l'accento sugli aspetti principali della loro attività difensiva prima di chiedere l'assoluzione per i loro assistiti. Marrone ha sottolineato come l'unico atto riconducibile a Palombo nella sua veste di assessore alla Polizia municipale sarebbe stato «doveroso per il Comune per ottenere il finanziamento». Poi ha spiegato il successivo excursus che ha portato al ridimensionamento dello stesso e ha puntato i fari «sull'assenza di una qualsiasi attività atta a manipolare o ad avere interessi».
Linea difensiva molto chiara anche quella di Cassone: «nessuna condotta imputabile a Matera». Ma una contestazione relativa "solo" alla sua qualifica di Rup: «Matera non ha fatto o omesso proprio nulla» ribadisce Cassone. Poi l'attesa. Nel primo pomeriggio di ieri la sentenza di assoluzione. Motivi tra 90 giorni.
«Il giudice ha recepito la nostra linea difensiva» ha dichiarato l'avvocato Ernesto Cassone, esprimendo soddisfazione. «Sono sempre stato tranquillo perché sapevo che la giustizia avrebbe fatto il suo corso aggiunge Aldo Matera Ho sempre avuto la coscienza pulita e per questo certo che la mia estraneità ai fatti sarebbe stata accertata».
Soddisfatto della sentenza anche l'avvocato Vincenzo Marrone che ha sin dall'inizio sostenuto l'estraneità del suo assistito, convinto della sua innocenza.
«Ringrazio il mio avvocato per l'impegno e la professionalità nel dimostrare la verità ha dichiarato Carmelo Palombo Ho sempre avuto fiducia nella magistratura perché sono sempre stato estraneo alle accuse. Abbiamo chiesto il rito abbreviato proprio perché sapevamo che non c'era assolutamente nulla di cui preoccuparsi»