Una decisione saggia e prudente, ma l'amarezza e la nostalgia restano. Il provvedimento è quello stabilito dal sindaco Antonio Pompeo e dal parroco del Capitolo cattedrale don Giuseppe Principali. Ma seppure con tanta tristezza il popolo di Ferentino, tutto sommato, condivide la decisione misurata del rinvio al 16 agosto a sera, giorno del martirio del patrono, della processione unica con la reliquia e la statua di Sant'Ambrogio martire (sempre Covid permettendo).

Effettivamente la situazione tra pochi giorni sarebbe stata ingestibile, consci di quanto avviene il 30 aprile e il primo maggio a Ferentino. Tuttavia al di là delle due processioni, le celebrazioni religiose si svolgeranno comunque in Cattedrale e in piazza Duomo, a cominciare dal 21 aprile con l'apertura della novena. Purtroppo per il terzo anno di fila bisogna fare i conti con la pandemia di Covid 19 e i
contagi attualmente non accennano a scendere in città. L'ultimo bollettino giornaliero Asl di ieri dava a Ferentino 34 casi positivi, nelle 24 ore precedenti erano stati 60 i contagiati (tra i primi 3 comuni della Ciociaria per numero di positivi al coronavirus); attualmente ci sono in città oltre 450 cittadini in quarantena, pertanto serve attenzione.

Ecco il commento di alcuni amministratori e cittadini sul rinvio della processione. L'assessore Giuseppe Virgili, che fa parte anche degli "incollatori" del patrono, sostiene: «Sarebbe stato bello, lo desidero da tre anni come tutta la città. Portarlo a spalla è tra le cose più belle che un ferentinate possa provare. Ma la vera forza è sentirlo tutti i giorni della nostra vita e se dobbiamo aspettare ancora qualche mese lo faremo tutti insieme, con ancora più devozione, amore e passione».

Il presidente della Pro loco Luciano Fiorini: «Si è scelta la via della prudenza». Il consigliere comunale Maurizio Berretta: «La decisione penso sia la più ragionevole. Poi in estate i contagi scendono. In fin dei conti c'è da aspettare solo tre mesi in più». Il consigliere comunale Luca Zaccari: «Credo sia stata una decisione sofferta per tutti. Io sarei stato per la ripartenza, ma comprendo i timori».