Assoluzione e prescrizione. Si è chiuso così il processo relativo al caso dei cosiddetti ricoveri "fast" per evitare il pronto soccorso e delle medicazioni post operatorie. Lo ha deciso ieri il collegio del tribunale di Frosinone (presieduto dal giudice Marta Tamburro) nei confronti degli ultimi due sanitari dell'ospedale di Frosinone rimasti ancora nel processo.
Il pubblico ministero, al termine della sua arringa, aveva chiesto una condanna due anni per i dottori Oliviero Comandini e la prescrizione per Giorgio Montemurro. Tuttavia, il tribunale ha deciso per l'assoluzione per due dei tre capi d'imputazione contestati al primo, due episodi di induzione indebita e la prescrizione per un caso di truffa. Il tutto per delle medicazioni post operatorie che, secondo la procura di Frosinone, dovevano essere erogate gratuitamente dal servizio sanitario nazionale.
Comandini è stato difeso dagli avvocati Giampiero Quadrini e Natalino Guerrieri. Prescrizione, invece, per Montemurro, difeso dall'avvocato Lucia Melone, chiamato in causa per falso per aver attestato - falsamente per la procura - l'urgenza del ricovero di un paziente per il quale era stato programmato un ricovero elettivo cinque giorni prima. La difesa ne aveva chiesta l'assoluzione nel merito. L'Asl di Frosinone si era costituita parte civile.