Troppe le famiglie disperate, qualcuno dorme in macchina, tanti i giovani che hanno perso il lavoro, chi non lo trova. Ma anche tanti anziani soli che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. "Il giardino delle rose blu" è impegnato da almeno quindici anni nella distribuzione del pacco alimentare nella loro sede operativa a piazzale Europa.
Sono circa 300 le famiglie che ogni mese ricevono il sussidio. Tanti i volontari impegnati nella distribuzione. A raccontare la loro esperienza sono state Dea Dori, in prima linea fin dalla nascita della raccolta alimentare e Daniela Montori, da poco entrata nell'associazione. Il centro di raccolta è attivo ogni martedì, mercoledì e venerdì mattina dalle 9:30 alle 12. I beni di prima necessità vengono presi dal banco alimentare "opere carità" ad Atina. Ogni zona di Frosinone è divisa in colori: giallo, blu, rosa e verde e ogni pacco ha un numero associato a una famiglia. Ad esempio «oggi è stato il turno del colore giallo che comprende la zona Cavoni e Madonna della Neve», ha detto Dea. Non solo il capoluogo è coinvolto.
L'unico requisito per richiedere il pacco alimentare è quello di avere un Isee inferiore a sette mila euro. Dopodiché basta una telefonata, oppure una visita al centro e don Ermanno con la sua squadra di volontari fa partire subito la richiesta. «Per chi ha bambini piccoli cerchiamo di dare anche un piccolo aiuto in più. Donando cibo per neonati», ha raccontato Daniela. Ci sono anche tanti anziani soli che hanno bisogno di un aiuto. «A Frosinone ci sono tante famiglie che non hanno l'acqua corrente. Qualche sera fa mi è capitato di trovare un uomo che dormiva in macchina, è una situazione sconvolgente», ha raccontato don Ermanno sottolineando come la sua associazione è in campo per migliorare la quotidianità di queste persone.
Non solo un supporto alimentare. Infatti, i volontari una volta a settimana, in base alle richieste che arrivano, cercano di stabilire un contatto "più umano" con le persone. «Tutti i giovedì pomeriggio – ha spiegato Daniela - andiamo nelle case delle persone. Li andiamo a trovare, anche solo per un supporto psicologico. Portiamo con noi anche un pacco extra, che riempiamo con i beni in più che restano. Ascoltiamo i loro bisogni, se hanno esigenza di una visita medica proviamo a contattare uno specialista disponibile per una visita gratuita a domicilio». «Ogni volta che entro nelle loro case trovo un'ospitalità incredibile», ha continuato Dea. «Ci sono tante mamme con bambini sole – ha proseguito Daniela – I bambini mi chiedono le fragole oppure un bicchiere di coca cola, cose semplici che i nostri piccoli hanno ogni giorno».