Finito lo stato d'emergenza, che senso ha continuare a mantenere i doppi turni d'ingresso alle superiori che tanti disagi stanno ancora creando? A chiederselo, e a sollecitare un cambio di rotta, è il coordinamento dei dirigenti scolastici della Cisl scuola di Frosinone, che rappresenta un buon numero di dirigenti nella nostra provincia, esprimendo un netto dissenso sulla scelta di procrastinare il doppio turno nelle scuole della provincia anche dopo il superamento dal 1º aprile dello stato di emergenza.
«Com'è noto - dice il segretario Carlo Ferrazzoli - si procede al graduale ritorno alla normalità e al superamento delle restrizioni. Risulta sbagliata la scelta di mantenere il doppio turno nella nostra provincia che, al contrario, non doveva nemmeno essere introdotto. La conferma del doppio turno di ingresso nelle scuole sarebbe giunta su indicazione del Ministero delle Infrastrutture, senza alcun atto formale, nonostante le indicazioni in senso contrario giunte non più tardi del mese scorso da parte dell'amministrazione, seppure in via informale.
Troppo facilmente si è parlato, in proposito, di "...soddisfazione dei presidi ...", scambiando il favore di una sola associazione sindacale con l'orientamento di una intera categoria». «La scelta di confermare il doppio turno di ingresso, laddove confermata, sarebbe una grave incoerenza, che equivarrebbe a dire che il superamento dello stato di emergenza è, all'atto pratico, poco più di una mera petizione di principio. Torniamo alla normalità sul serio, riconosciamo di conseguenza agli studenti il diritto a un orario delle lezioni rispettoso dei tempi di apprendimento, consentiamo agli studenti la possibilità di poter riprendere gli impegni extrascolastici, oppure tanto vale dire che lo stato di emergenza nel settore scolastico è prolungato fino alla fine dell'anno in corso.
Da non trascurare la considerazione che la fine dell'emergenza non legittimerebbe ulteriori sacrifici dell'autonomia scolastica e del diritto delle scuole ad organizzarsi in modo autonomo» conclude Ferrazzoli.