È stato assolto il legale rappresentante di un'azienda alimentare di Frosinone che era finito nei guai accusato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture relative ad operazioni inesistenti per circa 450.000 euro. La dichiarazione è relativa all'anno 2016. Accusato di essersi avvalso di fatture riferite ad operazioni inesistenti, elementi passivi fittizi pari agli importi fatturati rispettivamente per un imponibile di oltre 255.000 euro e di 160.000 euro. Nei giorni scorsi nel tribunale di Frosinone c'è stata l'assoluzione per un sessantenne.

Il suo avvocato Antonio Perlini ha sostenuto che i costi documentati alle fatture oggetto del capo di imputazione erano relativi al pagamento di altre società che in realtà erano esistenti (si tratta di società straniere) e facevano attività di intermediazione. Grazie a questa azienda, di cui il sessantenne è legale rappresentante, un'attività alimentare molto importante della Ciociaria, che esporta prodotti alimentari in tutto il mondo, è riuscita ad aumentare il proprio fatturato tra il 40 ed il 70% in tutto il mondo.

Quindi i costi non sono stati utilizzati, stando a quanto sostenuto dalla difesa, per abbattere il reddito al fine di evadere le imposte. Il legale rappresentante della società, difeso appunto dall'avvocato Perlini, è stato assolto pertanto con la formula «per non aver commesso il fatto».