Hanno risposto con entusiasmo all'iniziativa promossa dal loro istituto comprensivo, mettendo nero su bianco le loro emozioni. Emozioni vissute in un periodo che rimarrà nella storia. E le loro poesie sono state raccolte in un libro presentato nei giorni scorsi all'auditorium San Paolo a Frosinone. A presentare il lavoro è stato lo scrittore e giornalista, Roberto Alborghetti, il quale ne ha curato l'introduzione.
Orgogliosi dei suoi ragazzi il dirigente scolastico, il professore Giovanni Guglielmi. «Nel corso dell'anno scolastico 2020-21, in occasione del Dantedì e inconcomitanza con la ricorrenza del Settecentesimo anniversario della morte di Dante Aligheri il nostro istituto - spiega Guglielmi - accanto ai percorsi di approfondimento e di studio realizzati, ha rivolto a tutti gli alunni, dalle classi terze della scuola primaria alle classi terze della scuola secondaria di primo grado, il concorso di poesia "Tempo: presente (da remoto). Le parole della poesia per i pensieri e le emozioni della pandemia". Con questa iniziativa si è inteso celebrare Dante nella sua figura di poeta per antonomasia mediante il linguaggio universale della poesia, capace di parlare a tutti, di consentire ai nostri studenti un'opportunità di esprimere e raccontare il tempo difficile e inaspettato che ci troviamo a vivere e di lasciarne traccia e testimonianza intense di significati e speranza. La bellezza di tutte le poesie composte dai nostri ragazzi ci ha travolto e immerso nelle pieghe più profonde di giovani sensibilità che si stanno confrontando con forza con un momento storico che sta mettendo universalmente a dura prova la vita e la quotidianità di tutti e impresa davvero ardua è stata effettuarne una selezione che costituisce la raccolta di queste pagine. Di cuore il mio ringraziamento in primis va gli alunni che ci hanno aperto le porte del loro animo, manifestato il mondo dentro e raccontato con i loro occhi il mondo fuori; a tutti i docenti che sempre li accompagnano nel loro percorso formativo e che li hanno affiancati anche in questa esperienza; al personale di segreteria che ha contributo a intessere la trama di questo passo di storia e a tutti i docenti della commissione che hanno collaborato per la valutazione dei lavori elaborati e la realizzazione della pubblicazione».
Un bell'esempio di cittadinanza attiva, l'ha definita nella sua introduzione il giornalista e scrittore Roberto Alborghetti. «Ed un messaggio che, nella sua semplicità, diventa di inaspettata potenza. Le ottanta poesie riunite in questa pubblicazione raccontano non solo un'esperienza didattica importante significativa e di grande attualità ma soprattutto un percorso di umanità del quale la scuola, l'istituto comprensivo 4 di Frosinone, ha tessuto le trame e tenuto le redini. Sì, anche il terribile virus e la orribile pandemia, possono fare scuola. E hanno fatto scuola. È questo il senso profondo che si respira tra le onde delle parole che la creatività e la fantasia degli allievi hanno saputo trasformare, in discorso poetico, scandita da ritmo, colori e suoni Colpisce nelle composizioni la percezione che ragazzi e ragazze hanno della scuola: un luogo fisico, uno spazio di esperienza nel quale si è sempre stati presenti, anche nelle lunghe settimane di distanze e di assenze forzate. Uno spazio, la scuola, da portare sempre nel cuore e nell'animo, pur nella separazione delle ore della "didattica a distanza", utili e necessarie ma dicono queste poesie - lezioni pur sempre"in complete", perché "fare scuola" vuol dire soprattutto apprendere e crescere insieme, tutti, senza distanze gli uni dagli altri».
Alborghetti aggiunge che «queste poesie ci dicono tanto altro ancora. Ci raccontano della capacità dei più giovani di saper reagire, di voler gettare il pensiero in avanti, di non voler esse vittime delle angosce e delle paure, di saper gestire un'esperienza (nuova e sofferta) con senso di responsabilità, nel rispetto delle regole, convinti che da ogni difficoltà si esce sempre insieme e quando tutti si mettono in gioco, in prima persona. Sì, queste poesie sono davvero un bell'esercizio di scrittura e di cittadinanza attiva. Immunizzano i ragazzi e tutti noi contro lo straniamento, la rassegnazione, l'apatia, i distanziamenti mentali, il menefreghismo e l'asocialità. Disegnano, queste poesie, nuovi alfabeti e nuove mappe di apprendimenti e aiutano a restituire alla scuola le motivazioni della sua natura e del suo "essere" dentro i passaggi anche complessi e difficili, del tempo e della storia».
La presentazione è stata allietata dall'esibizione dell'orchestra della secondaria di primo grado Campo Coni.