Un'aggressione in strada, in pieno centro, tra ragazzine tra i quindici e i sedici anni. Nessuno, stando al racconto della vittima, interviene. E la famiglia presenta una denuncia ai carabinieri. Non solo. La ragazzina e i suoi genitori si rivolgono alla trasmissione "Tanfuk" per lanciare un appello.

L'episodio
La violenza denunciata dalla minorenne del Cassinate è avvenuta in via Garigliano, a Cassino, dove la ragazza frequenta le scuole. Secondo il suo racconto poi messo nero su bianco e consegnato ai militari della Compagnia di Pontecorvo in un giorno infrasettimanale, raggiunta la città martire in treno, avrebbe deciso di non andare a scuola: una scelta comunicata subito alla madre. Poi l'inattesa sequenza di calci e pugni alla presenza di altri studenti e di altre persone. Ma nessuno sarebbe intervenuto. Non un cenno, non un gesto: una indifferenza bestiale.

La ragazzina sarebbe stata presa per i capelli e gettata a terra da una (o due) poco più che coetanea. Poi un calcio all'altezza della milza: nel racconto rilasciato a "Tanfuk" descrive la mancanza del respiro, quella violenza insensata e soprattutto l'indifferenza dei presenti e dei passanti. Secondo la vittima dell'aggressione a scatenare quella violenza sarebbero state "questioni sentimentali": avrebbe "osato" scrivere sulla porta del bagno dell'istituto scolastico il nome del ragazzo agognato da una delle picchiatrici. La quindicenne è stata accompagnata in ospedale per le visite del caso. E dopo tutti gli accertamenti per lei sono stati stabiliti cinque giorni di prognosi.

Saranno ora le indagini dei carabinieri a ricostruire con esattezza cosa sia accaduto e i motivi alla base dell'aggressione. Probabilmente di evidente utilità saranno le immagini di videosorveglianza presenti nella stessa zona. Intanto, sempre dal canale social "Tanfuk", la ragazzina ha lanciato un appello: ha chiesto ai coetanei di non tacere questi episodi di violenza; di parlare con i genitori e di interpellare le forze dell'ordine, perché la violenza può degenerare in poco tempo. E con conseguenze peggiori.