«L'Italia è centrale nell'esecuzione del piano "Dare Forward 2030"». È la rassicurazione principale che i sindacati volevano ascoltare dal ceo della multinazionale. E tutti gli stabilimenti saranno rinforzati! «Ci stiamo preparando per essere pronti a vendere 100% nel 2030 veicoli elettrici, stiamo preparando l'azienda - ha aggiunto Tavares - Tutti gli stabilimenti anche quelli italiani passeranno a stabilimenti elettrici. L'Italia sarà il cuore di questa trasformazione, faremo annunci sito per sito per sito». Ed è questa la "musica" per le orecchie del territorio cassinate che attende, dopo il Grecale, che altri modelli possano solcare le sue linee di montaggio per raggiungere la saturazione occupazionale che manca ormai da troppo tempo. Secondo Tavares, gli impianti italiani sono «sul giusto percorso per essere competitivi nel 2035, quando non si potranno più produrre vetture con motori a combustione interna».

Questa la sostanza nella giornata dell'incontro tra l'ad Stellantis e le organizzazioni sindacali al Centro Stile del Gruppo a Torino. Immediato il plauso del segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e del segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano alla conferma degli obiettivi del piano e alla centralità degli stabilimenti italiani. Per la Cisl è importante l'impegno a non chiudere e a trasformare: adesso occorre centrare gli obiettivi e continuare il confronto sindacale.

«Oggi una delle sfide, per la nuova mobilità elettrica - secondo l'ad - è rendere sostenibile l'acquisto di vetture elettriche, anche da parte delle classi medie abbattendo il costo delle auto elettriche portandole al livello di quelle con motore endotermico. Per farlo però, bisogna lavorare molto per aumentare i margini di redditività. Bisogna portare dentro il perimetro del Gruppo attività che oggi sono esterne, la fusione in questo senso ci ha dato opportunità e sinergie che altri produttori non hanno. L'ad ha poi detto che oggi, per il settore la maggior parte dei rischi sono più di natura esterna che interna: pandemia, guerra, carenza di materie prime e semiconduttori sono tutti fattori che dobbiamo affrontare in maniera più agile per essere competitivi. Per quanto riguarda invece il dettaglio sui siti italiani, nel 2021 il Gruppo ha deciso di investire e trasformare il sito di motori di Termoli in una giga factory di batterie, ricevendo in questo senso anche l'appoggio del governo. Termoli rappresenta un esempio, ha detto, dell'approccio che vogliamo mettere in campo, e cioè non chiudere, ma trasformare e rilanciare i siti produttivi nella giusta direzione. Ha poi spiegato che la qualità dei brand italiani oggi è migliore di quella dei marchi tedeschi, Maserati Grecale e l'Alfa Romeo Tonale sono auto altamente concorrenziali sul piano qualitativo è su questa direzione che bisogna muoversi».

Tavares ha poi ribadito, come in questa fase di transizione è necessario che i governi continuino a sostenere il settore attraverso incentivi con continuità e non con stop and go, precisando però che serve maggiore impegno e investimenti sulle infrastrutture perla nuova mobilità elettrica, Italia ed Europa devono accelerale.

«L'incontro con l'ad di Stellantis Carlos Tavares è stato un primo passo di ascolto delle organizzazioni sindacali hanno dichiarato Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive ma per la Fiom è necessario che si avvii da oggi un confronto sulla ricerca, sviluppo e produzione per le lavoratrici e i lavoratori degli impianti italiani per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica. La Fiom ha chiesto di aggiungere ai pilastri del piano della multinazionale riassunti in 3 punti: tecnologia per raggiungere la neutralità, mercato e soddisfazione dei clienti, solidità finanziaria (ricavi netti triplicati e più del 10% di margini); la sostenibilità sociale. Sostenibilità sociale che si concretizza con la salvaguardia e il rilancio degli stabilimenti con la piena occupazione, superando la situazione attuale di cassa integrazione e intervendo per migliorare le condizioni di lavoro».

E intanto piove sul bagnato. Ieri una nuova nota sindacale su Cassino Plant: Fca ha comunicato un fermo produttivo per mancanza di materiale. Oggi, di nuovo, tutti a casa. Si viaggia alla giornata. Si viaggia a comunicazioni sindacali.