Aveva minacciato di spezzarle le gambe, di buttarla dalla finestra. In preda a un attacco d'ira aveva minacciato di mettere una bomba e di far saltare tutto.
Danilo Lanzi, trentanovenne di Fiuggi, è finito a processo per minacce a pubblico ufficiale. Nei giorni scorsi è stata emessa la sentenza e il fiuggino è stato assolto con la formula "perché il fatto non sussiste".
Lanzi è stato difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.
A gennaio 2018 l'uomo ha minacciato la responsabile del settore dei servizi alla persona del Comune.

Tutto nasce dalla collocazione per l'espletamento della borsa lavoro assegnata all'uomo. Collocazione individuata nei giardini pubblici. Ma lui pretendeva di svolgere il servizio al cimitero, posto assegnato, invece, al fratello. E così il 23 gennaio di quattro anni fa ha raggiunto l'edificio in piazza Trento e Trieste. Ha bussato alla porta del settore servizi alla persona chiedendo informazioni in merito alla sua collocazione nei giardini pubblici. Ha iniziato a minacciare la responsabile dell'ufficio motivando la sua reazione con la volontà di non essere collocato nei giardini pubblici a causa dei suoi problemi con la giustizia, poiché soggetti non meglio specificati sarebbero andati a dargli fastidio proprio lì.

Avrebbe voluto il posto, assegnato per la borsa lavoro, nel cimitero, posto, invece, dato al fratello. E a tal proposito aveva minacciato di andare tutti i giorni al cimitero "per fare casino". In alternativa chiedeva di ricevere dal Comune il compenso spettante dalla borsa lavoro anche per il periodo in cui non sarebbe stato impiegato in attesa di collocazione. Il fiuggino è finito così sotto processo. Giorni fa l'assoluzione.