Aggressione fuori dal tribunale all'avvocato Marilena Colagiacomo, dopo le iniziali attestazioni di solidarietà continuano le tante testimonianze di vicinanza alla professionista di Veroli insultata e minacciata fuori dal tribunale di Cassino dove si era celebrato un delicato processo. La professionista, che ha lo studio a Frosinone, è finita nel mirino di un uomo parte nel processo in cui l'avvocato difende un'infermiera: una vicenda giudiziaria aperta dopo la morte di un neonato.

«L'Ordine degli Avvocati di Cassino esprime solidarietà e vicinanza all'avvocato Marilena Colagiacomo del Foro di Frosinone, vittima di un'aggressione verbale dopo una udienza tenuta dinanzi al giudice per l'udienza preliminare. Ancora una volta si attenta alla persona e alla funzione dell'avvocato, sacra ed inviolabile. Un ringraziamento al personale di vigilanza e alle forze dell'Ordine per il pronto intervento».

Anche i Comitati Pari Opportunità degli Ordini forensi di Cassino e Frosinone, insieme a quelli di Rieti, Roma, Tivoli e Viterbo sono intervenuti a sostegno della collega. «I Comitati Pari Opportunità intendono rimarcare l'importanza della funzione dell'avvocato, così come costituzionalmente garantita e la necessità di contrastare e condannare ogni vile attentato alla persona e alla funzione stessa. Non si può in alcun modo tollerare l'aggressione alla collega e alla figura dell'avvocato, tra le altre cose già consumatasi circa un anno fa in danno dell'avvocato Eleonora Rea del Foro di Cassino nell'ambito della medesima vicenda fattuale» scrivono i presidenti in una nota congiunta.

Anche la Camera Penale di Cassino ha espresso la propria «vibrante ed incondizionata solidarietà alla collega Marilena Colagiacomo. Un sentito ringraziamento al presidio di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica e al Servizio di vigilanza che presidia il Tribunale di Cassino, nella persona del maresciallo Luca Imondi che, scortandola, ha permesso alla collega di giungere in sicurezza presso la sua vettura».

«Purtroppo nel nostro Paese la cronaca riporta sempre più spesso inquietanti episodi di avvocati intimiditi, minacciati, insultati gratuitamente per il sol fatto di aver svolto con lealtà ed impegno il mandato difensivo - ha sottolineato il presidente della Camera Penale di Cassino, l'avvocato Pasquale Improta - Ci troviamo, nei tempi odierni a raccogliere il "frutto avvelenato" di un becero e volgare giustizialismo sapientemente propinato dai media e da certa politica che ritiene il difensore un complice o, peggio, un sodale dell'imputato compiendo questa agghiacciante equazione.

Il clima così sapientemente avvelenato fa perdere di vista la imprescindibilità della funzione difensiva nutrendo, invece, con crasso livore, la pancia ma non il cervello dell'opinione pubblica. Le garanzie riconosciute all'imputato e al proprio difensore esprimono la misura del tasso di libertà e democrazia di uno Stato liberale, attento alle garanzie di tutti gli individui ritenuti colpevoli solo con sentenza irrevocabile. La Camera penale di Cassino terrà sempre desta l'attenzione su tale grave problema perché ad un avvocato a cui verrà impedito di difendere corrisponderà sempre un cittadino a cui lo Stato avrà negato il diritto di difesa ma, peggio ancora, ne avrà disconosciuto la dignità di persona. Alla collega Marilena Colagiacomo l'abbraccio di tutti noi».