Tre furti negli ultimi giorni in diverse attività della zona Scalo: una enoteca, una pizzeria e una lavanderia self service. Colpi a segno ai danni di chi, come tutta la loro categoria, sta ancora facendo i conti con quanto l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha provocato in questi due anni. Episodi che hanno scatenato una serie di commenti anche sui social e gli interventi di rappresentanti di enti e di chi da tempo si batte per portare all'attenzione criticità nella zona. Sabato scorso, in pieno giorno, intorno alle 13.30 è stato compiuto il furto ai danni della lavanderia self service. Già un mese e mezzo fa qualcuno ha tentato il colpo, non riuscendo nell'intento. Questa volta il raid è stato messo a segno.
Rubate le monete e danneggiato il macchinario. Un danno di circa 1.000 euro. A scoprire quanto accaduto è stato il titolare che alle 14 è tornato in lavanderia. Sconcertato e amareggiato per quanto accaduto, ci ha detto che si vedrà costretto a chiudere l'attività quando lui non potrà essere presente. Colpo a segno anche in una enoteca, nella notte di domenica. Ignoti sono entrati dalla finestra e una volta all'interno hanno portato bottiglie molto costose, alcune anche di 200-300 euro, e soldi che erano nel registratore di cassa. Il proprietario ha scoperto l'intrusione domenica pomeriggio, quando è andato ad aprire il locale.
Raid nei giorni scorsi anche in una pizzeria. Sugli episodi è intervenuto De Dheni Paris, noto attivista cittadino. «Chiedo un incontro immediato tra l'assessore al commercio e le associazioni di commercianti affinché si possa risolvere il problema.
Stanno rubando anche marmitte catalitiche alle auto, la gente è esasperata e molti rinunciano anche a presentare le denunce. Sono rassegnati». Un nuovo appello anche da Fabio Loreto vice presidente di Confcommercio Lazio Sud Frosinone: «Il nostro appello dei mesi scorsi è rimasto inascoltato. Episodi di microcriminalità pesano in questo momento. Alla luce degli ultimi furti rinnoviamo agli organi preposti maggiore sicurezza». Antonio Bottini, presidente provinciale di Confesercenti ribadisce che «non si posso lasciare aziende in totale abbandono.
Il Comune ha anche investito soldi per le telecamere.
Ci spiegassero perché non funzionano o il motivo per cui non danno risultati. Siamo indignati, usciamo da una fase delicata e ci vorrebbe più attenzione».