Bocconi avvelenati, un pericolo per gli animali ma anche per la popolazione. Sono stati necessari controlli e sopralluoghi sia da parte dei guardiaparco della Riserva naturale del lago di Posta Fibreno sia da parte dei cani antiveleno dei carabinieri forestali del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per bonificare una vasta area dopo che un cittadino di Posta Fibreno ha accidentalmente rinvenuto dei bocconi avvelenati nei pressi della sua abitazione, all'interno del territorio dell'area protetta.
I controlli hanno avuto l'ausilio dei Nucleo cinofilo antiveleno che opera nelle aree del Pnalm, sono stati i cani a rivenire altri due bocconi avvelenati. Da un primo esame del materiale sequestrato dai guardiaparco sembra che i bocconi siano stati confezionati con carne macinata con l'aggiunta di metaldeide e pezzetti di vetro. I campioni sono stati inviati all'Istituto zooprofilattico per il Lazio e la Toscana che eseguirà ulteriori analisi.
I bocconi avvelenati, spesso realizzati in maniera artigianale, una volta liberati nell'ambiente naturale provocano reazioni incontrollate, tanto che per circoscrivere il fenomeno il codice penale prevede sanzioni a carico dei responsabili che vanno dalla reclusione ad ammende fino a 5.000 euro. «Occorre ricordare che i bocconi avvelenati non producono solo l'atroce morte degli animali che li hanno ingeriti spiega il direttore della Riserva naturale, Antonio Lecce ma anche le carcasse degli stessi possono a loro volta provocare l'avvelenamento e il decesso di altri animali, come volpi e lupi, innescando una terribile reazione a catena.
Inoltre, il veleno contenuto nelle esche e bocconi può diffondersi nell'ambiente inquinando il terreno e le acque superficiali o entrare direttamente in contatto con la popolazione esponendola al rischio di avvelenamento». I controlli proseguono alla ricerca di chi si è reso responsabile di un simile scempio.