Accusa l'ex moglie di essere l'amante del suo ex cognato. Scatta così un piano per vendicarsi: arrestato per violenza sessuale, tentata e consumata, estorsione, tentata estorsione e maltrattamenti. Il pm ne aveva chiesto la custodia in carcere, ma all'esito dell'udienza di convalida è finito agli arresti domiciliari un uomo di 41 anni di Boville Ernica, difeso dall'avvocato Tony Ceccarelli.

Questi è accusato, nei giorni 1 e 2 febbraio, avendo ritenuto di aver scoperto una relazione tra la moglie con la quale è separato e il suo ex cognato, dopo aver convinto la ex a seguirlo in macchina di averla costretta a spogliarsi, provando ad avere un rapporto sessuale. Tuttavia, la donna si divincolava, inducendolo a desistere momentaneamente dal proposito. Qualche ora dopo, la tempestava di chiamate fino a mezzanotte, intimandole di andare da lui altrimenti avrebbe fatto una scenata a casa sua. La donna avrebbe ceduto e sarebbe stata costretta a subire una violenza sessuale.

In un periodo successivo,tra il 7 e il 24 marzo, l'uomo è accusato di estorsione e tentata estorsione. In particolare - sulla base delle accuse raccolte dagli agenti del commissariato di Sora - è accusato di aver preteso dall'ex cognato la somma di 16.000 euro come "risarcimento del danno", a suo dire causato dalla fine della sua relazione e l'inizio di quella tra l'ex moglie e l'ex cognato. Avrebbe minacciato i due di divulgare pubblicamente i messaggi che si erano scambiati, di cui sarebbe venuto in possesso controllando il telefonino dell'ex.

In almeno due momenti distinti l'ex cognato, tramite la donna, avrebbe consegnato i 16.000 euro. Solo che, alla richiesta di altri 10.000 euro, le presunte vittime si presentavano a sporgere denuncia al commissariato di Sora. Così veniva organizzata la consegna di un anticipo da 1.000 euro. Alla consegna dell'ulteriore somma, all'interno di una pizzeria di Veroli, è scattato l'arresto. Contestati poi i maltrattamento in famiglia, con l'aggravante - sostiene l'accusa - di aver commesso il fatto alla presenza ed in danno dei figli minori della coppia.

L'origine dell'inchiesta è da collegarsi a un intervento del commissariato di Sora all'interno di un centro commerciale dove la donna aveva avuto un diverbio con il marito e si era sentita male. La donna inizialmente non aveva voluto sporgere querela, ma a seguito dell'escalation di episodi è stata costretta a farla. Nel corso dell'interrogatorio di convalida davanti al gip Fiammetta Palmieri l'uomo ha provato a discolparsi. Ma le sue argomentazioni non sono state ritenute credibili dal giudice.