Mentre ancora gli occhi del mondo sono puntati sulle meravigliose performance del Grecale presentato ieri a Modena, Stellantis non perde tempo e conferma la giga-factory Termoli. Ieri mattina sono state convocate con urgenza le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali dalla direzione del gruppo Stellantis.

L'azienda ha confermato ufficialmente l'investimento, per il tramite Acc (la joint venture tra: Stellantis, Total Energy e Mercedes-Daimler), a Termoli della terza giga-factory europea che avrà una capacità produttiva di 40 GW al pari di quella francese e tedesca. «Siamo grati a tutte le persone coinvolte in questo investimento che assicurerà il futuro della grande comunità di Termoli», ha dichiarato Carlos Tavares, ceo di Stellantis. «Trasformare l'impianto esistente per contribuire nella creazione di un futuro più sostenibile posiziona Acc come leader europeo nella produzione di batterie e riafferma, grazie alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, il ruolo dell'Italia nel sostenere la trasformazione di Stellantis in un'azienda di tecnologie dedicate alla mobilità sostenibile».

«La conferma dell'investimento - ha subito dichiarato il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano - è un risultato concreto e positivo per il nostro Paese e per gli stabilimenti del gruppo Stellantis perché, non solo costruisce un percorso di reindustrializzazione per una fabbrica di motori, ma mette in sicurezza e rafforza la presenza degli stabilimenti di Stellantis in Italia.

Come sindacato abbiamo inoltre sollecitato l'azienda rispetto alla richiesta d'incontro con l'ad Tavares e ci ha comunicato la disponibilità dell'ad ad incontrarci nei prossimi giorni». Anche la Fiom considera strategico l'investimento. «È necessario ora aprire un confronto per entrare nel merito del percorso che deve tutelare le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento e far diventare l'investimento un'opportunità di crescita per il territorio», ha detto Michele De Palma segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive insieme a Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom. Una produzione in proprio della batterie porterebbe "energia" a ogni stabilimento, senza dover ricorrere a produttori esterni con vantaggi concreti.