Il gip del tribunale di Cassino ha disposto la reclusione in carcere per il giovane arpinate che a gennaio era stato arrestato dopo aver esploso alcuni colpi di pistola nei pressi della stazione ferroviaria di Arpino. Al termine di una rapida indagine, i carabinieri del Nor di Sora e della stazione del paese erano risaliti a lui e lo avevano trovato in possesso di una pistola semiautomatica calibro 9. La mattina del 28 gennaio i residenti della zona avevano allertato il 112 dopo aver sentito gli spari.

Nel corso del sopralluogo i militari dell'Arma avevano rinvenuto un bossolo esploso e, nelle vicinanze, un altro proiettile stavolta inesploso. Forse lo sparatore era stato disturbato durante la sua azione oppure l'arma si era inceppata. Le ricerche si erano subito indirizzate nei confronti dell'uomo, già conosciuto dalle forze dell'ordine. La pistola che aveva con sé, una "Sig Sauer P220", aveva la matricola parzialmente abrasa.

Nel caricatore c'erano altri otto colpi calibro 9 x 21, dello stesso tipo rinvenuto a terra vicino alla stazione. Il trentatreenne era stato arrestato e, dopo un periodo di detenzione, gli era stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari da scontare a Fontana Liri, nell'abitazione di un suo conoscente, in attesa che fosse avviato il processo penale. Aveva delle precise prescrizioni da rispettare, ma non lo ha fatto.

La ripetuta violazione degli obblighi stabiliti per gli arresti domiciliari è stata comunicata dai carabinieri al giudice che aveva autorizzato la misura meno afflittiva.
Da qui la revoca dei domiciliari decisa dal giudice e il trasferimento in carcere del giovane, ritenendo il luogo dove era ristretto ai domiciliari inadatto e il suo atteggiamento contrastante con il rispetto delle prescrizioni imposte. Le violazioni sono state rilevate dai carabinieri nei giorni immediatamente successivi al suo collocamento nell'abitazione di Fontana Liri e sono proseguite fino a quando non è scattata la nuova misura della detenzione in carcere.

A eseguirla sono stati i militari della stazione di Fontana Liri che hanno preso in custodia il trentatreenne e lo hanno accompagnato in caserma in attesa di trasferirlo in una struttura carceraria del territorio. Gli stessi carabinieri di Fontana Liri si occuperanno delle comunicazioni all'ufficio del giudice per le indagini preliminari che ha emesso la misura.