"Riapritelo per evitare che il parco diventi il wc di Sora". Un cartello appeso con lo scotch da pacchi su una parete dello stabile presente nel parco Valente spiega bene qual è il pensiero dei cittadini. Un tempo era il bagno pubblico del campo boario, un servizio indispensabile dato che nelle vicinanze non ci sono molti locali in cui poter usufruire dei servizi igienici.
L'area verde, frequentata da tante famiglie con bambini, venne riqualificata durante l'amministrazione del sindaco Ernesto Tersigni. Fu la vedova del senatore Ignazio Vincenzo Senese, l'imprenditrice Ines Pucci Collina, che con una generosa donazione di 100.000 euro rese possibile il restyling del parco.
In quel periodo vennero installate anche delle telecamere di sorveglianza, che però non funzionano, come del resto il bagno pubblico, chiuso ormai da tempo. Chi frequenta il parco riferisce di bisogni urgenti soddisfatti all'aria aperta, specialmente il giovedì, quando il vicino mercato richiama molta gente che non sa dove fare pipì.
Ecco che quello che per alcuni anni è stato il polmone verde della città, riqualificato e accogliente, dotato anche di un'area dedicata all'attività fisica e di giochi per bambini, sta lasciando il campo al degrado. Questa almeno è la previsione che chi ha appeso quel cartello ha voluto comunicare alle autorità competenti in tema di controllo, decoro e manutenzione del parco. A monte c'è il problema dell'acqua. Che manca. Non ce n'è per poter riaprire il bagno pubblico né per lo spazio riservato agli animali domestici, l'unico pubblico e gratuito in città. E anche qui è necessaria la manutenzione poiché il terreno presenta delle zolle e alle vaschette non arriva l'acqua.
Gli uffici comunali preposti alla cura del parco dovranno riavvolgere il nastro di quanto accaduto per capire cosa impedisce la fornitura d'acqua e come risolvere il problema. I cittadini chiedono di poter utilizzare il bagno, chiuso ormai da anni, e affidano il loro sacrosanto appello a un cartello. Bagno chiuso anche al parco Santa Chiara, dove l'acqua c'è ma manca il guardiano.