Insultò e minacciò il leader della Lega Matteo Salvini, i figli e la compagna. Caso archiviato per un ventitreenne di Ferentino, finito nei guai lo scorso maggio per diffamazione aggravata. "A Salvini gli devono piazzare una bomba che gli fa saltare in aria la casa...Così si cuce la bocca su certe tematiche, sto fascista...". Questo il post per il quale il ferentinate era finito nei guai. Il giovane, attraverso il suo avvocato Antonio Ceccani, dopo qualche giorno dal post scrisse una lettera di scuse.

Non si è fatto attendere il commento del leader della Lega che ieri pomeriggio sui suoi profili social, riportando la foto del post degli insulti e minacce ha scritto: "Giustizia? Se ad essere minacciato fosse stato il giudice, secondo voi avrebbe assolto o condannato?"

La ricostruzione
I fatti risalgono al 13 maggio 2021 quando, con un post su Instagram, il ferentinate ha minacciato e offeso il leader della Lega Matteo Salvini, i figli e la compagna. A luglio scorso, al giovane, mentre era in aeroporto a Ciampino, pronto per ripartire e raggiungere l'Irlanda dove lavora, è stata notificata l'elezione di domicilio, denunciato per diffamazione aggravata nei confronti di Salvini.

Dopo qualche giorno dal post è seguita una lettera di scuse. «Purtroppo quel giorno in cui ha pubblicato quel becero post sul social network, è stato preso da una ingiustificata ira, cattiveria, ad oggi inspiegabile le parole scritte nella lettera dall'avvocato Antonio Ceccani, difensore del ferentinate Il giovane si è amaramente pentito di quanto ha pubblicato poiché ha mancato di rispetto, ha offeso, denigrato e manifestato odio, senza alcun motivo». Scuse, però, non accettate da Salvini. Anzi, il 1 settembre davanti alla richiesta di archiviazione del pm, il leader della Lega ha pubblicato un post sui social: «Fatemi capire, uno può minacciare di morte me, i miei figli e la mia compagna, e per il pm va bene così? Andate a firmare i referendum sulla Giustizia, solo gli italiani possono mettere fine a questa vergogna». Ieri alla notizia dell'archiviazione un altro commento del leader della Lega.