Accusato di aver tentato una rapina ai danni di un ottantenne di Aquino e per questo arrestato ha deciso di rispondere alla domande del giudice, collegato da remoto per l'interrogatorio di garanzia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il trentenne del Cassinate avrebbe messo a segno il colpo (poi fallito) nel dicembre scorso. Entrato nell'abitazione dell'ottantenne di Aquino, avrebbe chiesto soldi. Ma, non trovandone, lo avrebbe scaraventato a terra e dopo aver rovistato un po' per casa si sarebbe allontanato. A permettere alle forze dell'ordine di rintracciarlo sarebbe stata la denuncia dell'anziano, ricca di dettagli.

Quindi la misura a suo carico per tentata rapina e lesioni personali. Ieri, in modalità telematica, il trentenne assistito dall'avvocato Ernesto Cassone, ha raccontato la sua versione dei fatti. Secondo quanto riferito dal giovane, non ci sarebbe stato alcun tentativo di rapina. Lui avrebbe bussato a casa del pensionato dopo aver saputo di una presunta avance alla fidanzata, donna delle pulizie nel palazzo della vittima.
Ma senza sapere che età avesse l'uomo in questione.

Quando si è trovato davanti l'ottantenne, avrebbe desistito da qualsiasi proposito di vendetta, allontanandosi. Dunque nessuna rapina e nessuna violenza. Versioni diametralmente opposte. La parola ora spetterà al giudice che potrebbe stabilire una misura meno afflittiva per il trentenne in carcere a Frosinone, oppure non modificare affatto quella vigente.