A lanciare l'allarme era stata una donna che stava percorrendo via San Rocco, nella parte bassa della città fluviale nell'agosto del 2018. Il corpo di A.F., 47 anni, era riverso a terra e si trovava a pochi metri dalla chiesetta abbandonata, da tutti conosciuta come Canonica. Nei guai a seguito della sua morte erano finiti in tre: due uomini di Pontecorvo di 33 e 43 anni e una ragazza del Cassinate di 38.
Al quarantatreenne è stato chiesto conto della morte del quarantasettenne (deceduto, secondo l'autopsia, per overdose) come conseguenza di altro delitto ovvero spaccio e di omicidio colposo. Mentre al trentatreenne e alla ragazza una ipotesi di spaccio. Le difese gli avvocati Simona Petroccione, Rosino Di Brango e Eleonora Rea hanno chiesto di procedere con un abbreviato.
Complesse le ricostruzioni degli avvocati che hanno portato in aula una attenta analisi frutto di una complicata indagine difensiva. Il quarantatreenne è stato assolto dall'accusa più grave: per lui il pm aveva chiesto oltre sette anni di reclusione. Per gli altri cinque.
Il gip Di Croce ha ritenuto la lieve entità dello spaccio.
Un anno e due mesi la pena più alta comminata, pena sospesa, per l'ipotesi di spaccio.