«Gli italiani non possono pagare di tasca loro le conseguenze delle crisi internazionali, la mancanza di un'autonomia energetica del Paese e le speculazioni delle grandi aziende». È quanto afferma l'eurodeputato Matteo Adinolfi. L'esponente della Lega osserva: «Il caro energia dovuto alla guerra in Ucraina sta diventando ogni giorno più drammatico in termini economici e sociali per le nostre famiglie e le nostre imprese. Sono infatti aumentati a dismisura carburanti, energia elettrica, gas, ma anche alcuni prodotti alimentari di base, come i derivati della farina e dell'allevamento
Dopo aver visto nei mesi scorsi numerose imprese costrette ad interrompere le produzione per i costi esorbitanti dell'energia, ad oggi, l'aumento più sensibile che le famiglie stanno pagando di tasca loro è quello della benzina, il cui prezzo è lievitato oltre i due euro al litro. Una situazione insostenibile che, insieme ai miei colleghi della Lega-gruppo Id, cercheremo in ogni modo di fermare prima che sia troppo tardi».
Adinolfi parla di «un problema che non coinvolge solamente il presente, ma rischia di gravare sui cittadini anche nei prossimi anni, causando gravi insicurezze economiche e sociali. Per questo come Lega abbiamo presentato un'interrogazione alla Commissione chiedendo azioni immediate per rivedere, anche temporaneamente, attraverso piani di salvaguardia la strategia sulla biodiversità e la strategia Farm to fork, prevedendo un incremento delle superfici coltivabili. Oltre a questo, chiediamo di rivedere anche i piani strategici nazionali della Pac per adattarli alle nuove circostanze, permettendo una maggiore flessibilità per aumentare la superficie dei terreni in produzione.
Sul fronte bollette è inoltre necessario garantire quanto prima un sostegno concreto a famiglie e imprese. Per farlo, però, occorre che Bruxelles consenta una maggiore flessibilità sugli aiuti di stato. È fondamentale procedere, allo stesso tempo, sia con un'iniezione di liquidità che con un supporto concreto al conto economico delle imprese per far fronte a questo trend in continua ascesa del costo dell'energia.
In parole semplici, questi aiuti devono potersi aggiungere a quelli per il Covid. A tutto questo va affiancato anche un intervento immediato per tagliare le accise sulla benzina. Tutti però in questo momento molto delicato devono fare la loro parte. Non possiamo accettare infatti che ci siano speculazioni delle grandi aziende d'energia. Prima di mettere mano sulle tariffe a livello istituzionale bisogna infatti rivedere il meccanismo di formazione del prezzo in bolletta. Se quindi il prezzo in bolletta che ci vediamo recapitare a casa aumenta più del costo dell'importazione del gas significa che chi importa e distribuisce sta incrementando i profitti. Anche su questo ci batteremo per un intervento mirato».