Spari contro le vetrata del caffè Minotti, Ernesto Barile respinge tutte le accuse. Lo fa, attraverso l'avvocato Tony Ceccarelli, dal carcere di Regina Coeli. Lì Barile si trova dopo i fatti dello scorso Natale per i quali la procura di Frosinone ha ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare per i reati di tentata estorsione, danneggiamento ed evasione dagli arresti domiciliari. Secondo le accuse sarebbe lui il mandante del primo danneggiamento delle vetrata del bar, distrutte da due uomini, allo stato ignoti, alle 5.17 della mattina del 27 dicembre.

Stando a quanto ricostruito nel corso dell'indagine, Barile avrebbe preteso dal titolare dell'esercizio la garanzia per l'acquisto di una Bmw M3 cabrio. Non ottenendola, avrebbe iniziato a minacciare il titolare del bar e il figlio. Nell'ordinanza il gip descrive «gravi minacce» all'indirizzo della famiglia Minotti. Il cui culmine - secondo le accuse - ci sarebbe stato la vigilia di Natale davanti al locale.

L'altra mattina, invece, il nuovo atto intimidatorio con sette colpi di pistola esplosi contro le vetrate del bar. Allo studio dei carabinieri ci sono i filmati delle telecamere di sicurezza e della zona. In alcuni frame si vede l'uomo nell'atto di sparare. Le indagini vanno avanti per cercare di risalire alla sua identità e, quindi, al mandante. Nel frattempo, Barile prende fermamente le distanze dall'atto intimidatorio escludendo qualsiasi coinvolgimento per entrambi gli episodi di danneggiamento.

Spiega l'avvocato Tony Ceccarelli, suo difensore: «Considerata la rilevanza mediatica data dalla famiglia Minotti anche attraverso i social, non è da escludere che qualcun altro con il quale potrebbero avere avuto dei conti in sospeso possa aver approfittato del momento... D'altro canto, non è da escludersi che eventuali persone che possano avere avuto in passato problemi con Barile possano averne approfittato compiendo l'attentato, aggravando la sua posizione, certi che, in questo momento, ogni evento sarebbe potuto essere ricondotto al Barile. In ogni caso, ferma è la presa di distanza dai fatti da parte di Barile».

Tramite il suo difensore, l'avvocato Tony Ceccarelli, fa sapere di «non aver nulla a che vedere sia con il danneggiamento delle vetrate e con quest'ultimo episodio degli spari». E mentre le indagini vanno avanti, si registra la presa di posizione dell'avvocato Giampiero Vellucci, che assiste la famiglia Minotti: «Non spetta a noi individuare i responsabili di questi fatti perché ci stanno pensando la magistratura e gli investigatori che stanno lavorando sul caso. Tanto che nella nostra denuncia ci siamo limitati a esporre i fatti e a non indicare nomi e cognomi. C'è di certo che non ci sono altri episodi di contrasto con altre persone se non quello accaduto il 24 dicembre 2021 con Ernesto Barile. Anzi, il mio assistito è un imprenditore ben voluto che ha ricevuto un'amplissima solidarietà da amici clienti e soprattutto esercenti della zona».