Propaganda legata alla superiorità e all'odio razziale. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il pm incaricato a chiedere il processo per un cinquantenne di Cassino che avrebbe diffuso un video con commenti ritenuti razzisti, dopo la morte di Willy Monteiro Duarte. Sotto accusa per l'omicidio del ventunenne di Paliano lo ricordiamo quattro ragazzi di Artena: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, nei confronti dei quali è in corso un processo per omicidio volontario con l'aggravante di motivi abbietti e futili.

La rissa e il massacro avvennero nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro. Dopo la morte di Willy sarebbe stato pubblicato dal cinquantenne un video in cui venivano condannate le persone che lo avevano massacrato ma, contestualmente, sarebbero state fatte affermazioni ritenute legate all'odio razziale. «Per me sempre immigrato sei, perché sei nero. In Italia non esistono persone nere», «Il piccolo Willy è morto per sua scelta» o altre espressioni contenute nel video avrebbero per la procura connotato una propaganda di idee fondate sulla superiorità.

A seguito dell'accaduto lo stesso cinquantenne aveva chiesto scusa spiegando di aver commentato una notizia risultata poi falsa: ovvero quella di una lotta tra due bande d'immigrati irregolari e spacciatori. E non il massacro del ventunenne intervenuto in difesa di un amico. A sporgere denuncia era stata l'amministrazione di Cassino, per l'immagine resa alla città. A ridosso della morte del ventunenne la polizia requisì diverse esternazioni social, in particolare quella di un giovane di 23 anni residente a Treviso, identificato e denunciato: aveva definito persino "eroi" gli autori del massacro oltre ai commenti xenofobi su Willy.

Il pm di Cassino che ha coordinato l'inchiesta ha chiuso le indagini e ha chiesto il processo per il cinquantenne assistito dall'avvocato Sandro Salera che ora dovrà comparire davanti al gup il prossimo 19 aprile. In quella data verrà deciso per un proscioglimento o per il rinvio a giudizio.