Sette colpi di pistola. Nel cuore della notte. Hanno svegliato i residenti di via Marittima e il proprietario del Caffé Minotti. Proprio le vetrine che avevano fatto sistemare tre mesi fa, dopo essere state danneggiate sempre durante un raid, sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco. Nuovo atto intimidatorio ai danni del noto locale della parte bassa del capoluogo. È successo nella notte tra mercoledì e giovedì.
Indagini a tutto campo dei carabinieri per risalire al responsabile o ai responsabili del gesto. Vige il massimo riserbo da parte degli investigatori. Le telecamere avrebbero ripreso una persona, dall'altro lato della strada. A lanciare l'allarme sono stati alcuni residenti della zona.

La ricostruzione
Il 27 dicembre dello scorso anno prima dell'alba, due persone con il volto coperto avevano mandato in frantumi le vetrine del Caffè Minotti. Tre giorni prima il titolare aveva subìto un'aggressione. A finire nei guai tre mesi fa, Ernesto Barile, quarantenne residente nel capoluogo, accusato di aver raggiunto il locale nella sera della vigilia di Natale, evadendo dalla sua abitazione dove era sottoposto agli arresti domiciliari, e di aver aggredito il proprietario.

Il raid di dicembre
Erano le 5.18 del 27 dicembre quando le telecamere hanno ripreso due persone con il volto coperto danneggiare le vetrine del locale. L'altra notte, a distanza di circa tre mesi, un nuovo raid. Questa volta, a danneggiare le vetrine sono stati colpi di arma da fuoco. I teli di plastica posizionati ieri all'esterno del locale hanno fatto tornare alla mente l'episodio avvenuto durante le festività natalizie. La notizia, inevitabilmente, si è diffusa in poco tempo in città.
Tanti i messaggi di vicinanza alla famiglia Minotti e di condanna per l'atto intimidatorio, dai clienti e anche dal mondo politico. Come detto i carabinieri hanno avviato subito tutti gli accertamenti, non tralasciando nulla al caso. Indagini serrate anche con l'ausilio delle telecamere. Telecamere che avrebbero ripreso una persona.