Il giorno è arrivato. Per oggi è stato convocato il tavolo Stellantis al ministero dello Sviluppo economico alle 11.30 al salone degli arazzi. Da programma dovrebbero esserci il titolare del dicastero, Giancarlo Giorgetti, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il vice ministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin, le organizzazioni sindacali e l'azienda.
Mentre la Fim Cisl ha stilato un "elenco" di priorità da presentare al governo per la tutela occupazionale degli stabilimenti italiani e la Fiom ha proclamato lo stato di agitazione, la Uilm ripercorre le sorti del Plant di Cassino e immagina che oggi, al tavolo nazionale, poco o nulla possa ancora svelarsi per gli stabilimenti.
«Oggi, forse, ci sarà qualche comunicazione riferita a Termoli sulla gigafactory, sperando che ci sia la riconferma ufficiale dell'investimento - spiega Francesco Giangrande, segretario generale Frosinone Uilm - poi immagino che non ci possa essere una comunicazione del piano industriale per Cassino ma, al contempo, sono fiducioso per gli investimenti che si vedranno anche per i modelli elettrici. Credo che possano esserci anche più modelli, cadenzati nei futuri anni a partire dalla fine del 2014-inizio 2025, ma non oltre il 2026.
Questa mia fiducia arriva dal fatto che Cassino era, è e continuerà a rimanere strategica anche sotto la governance dei francesi. Dico questo perché diversamente dagli altri - che continuano a pensare che la demagogia possa prevalere sui fatti reali o sulla concretezza di quello che rappresenta Cassino per Stellantis - la mia fiducia parte dalla vicinanza e dalla conoscenza di quelle che sono le problematiche e le dinamiche dell'automotive. A rallentare c'è stata la pandemia, la crisi del microchip, ora la guerra ma, fermo restando tutto ciò, chi lavora giornalmente e si occupa di queste tematiche non può permettersi di fare demagogia.
Io serenamente riaffermo che Cassino avrà un futuro, pur riconoscendo dai fatti reali che la sofferenza degli ultimi due anni e quella che continuerà a esserci per lavoratori di Cassino (e non solo in riferimento all'attesa dei nuovi modelli) è e sarà ancora tanta. Però il suv Grecale, tra qualche mese, potrà iniziare a togliere di mezzo questo effettivo disagio. Poi c'è anche chi si scandalizza dei recuperi produttivi, saranno invece un valore aggiunto sia in termini economici che produttivi per lo stabilimento rispetto a quello che si è perso in questi mesi. Quindi, ripeto, la demagogia serve a poco, bisogna fare i conti con i fatti reali».