Vetreco ha festeggiato il quinto anno consecutivo senza infortuni sul lavoro. Nei giorni scorsi, alla presenza della responsabile del servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl di Frosinone, Lucilla Boschero, del sindaco di Supino Gianfranco Barletta e della direttrice dell'associazione degli industriali della provincia di Frosinone Pamela Morasco, oltre che di tutte le persone che lavorano in Vetreco, il nuovo direttore operativo Eugenio Sansolini ha voluto evidenziare due aspetti che lo hanno particolarmente colpito in questa prima fase di inserimento.
«Facciamo un mestiere che si inserisce di buon diritto nei processi dell'economia circolare: rendiamo il vetro alimentare, che proviene dalla raccolta differenziata di tantissimi comuni italiani, nuovamente materia prima usata dalle vetrerie nostre clienti per fabbricare altre nuove bottiglie e vasi in vetro per i vari settori della filiera alimentare, dal vino all'olio, dalle passate di pomodoro alla birra e così via.
Da vetro rinasce vetro in un incessante e virtuoso circolo nel corso del quale la materia vetro resta sempre la stessa. E questa attività industriale complessa e a ciclo continuo Vetreco la fa da cinque anni senza registrare infortuni grazie alla sensibilità ed all'attenzione sul lavoro dimostrate dalle nostre persone, al clima positivo all'interno della fabbrica ed ai percorsi formativi sui temi della sicurezza previsti per i vari ruoli dell'organizzazione. Il tutto poggia poi su impianti industriali che, grazie agli investimenti che gli azionisti di Vetreco (Verallia, Ardagh e Zignago) hanno portato avanti con continuità, sono di livello avanzato».
Eleonora Dori, responsabile della sicurezza e della qualità, aggiunge: «Abbiamo raggiunto questi risultati attraversando, come tante altre imprese nella nostra provincia, una lunga e difficile fase di pandemia da Covid 19. Ci siamo impegnati molto anche per fronteggiare questa complessa e drammatica situazione: abbiamo potuto contare sul senso di
responsabilità di tutti i lavoratori, abbiamo sensibilizzato i nostri fornitori che hanno risposto in modo adeguato, c'è stato un dialogo continuo tra operatori, capi e servizio sicurezza su situazioni potenzialmente critiche, abbiamo organizzato controlli sugli accessi esterni ed infine abbiamo messo in piedi un comitato Covid (che comprende il responsabile del servizio prevenzione e protezione, il medico competente, il rappresentante di lavoratori per la sicurezza e la sottoscritta) per prendere in carico e definire ogni possibile azione per ridurre i rischi di contagio all'interno della fabbrica»