Una perdita di volumi, nel 2021, del 18%. E se Cassino Plant, con i suoi 3.176 operai, deve paragonare la sua produzione al periodo pre Covid la perdita s'incrementa ulteriormente raggiungendo -26%. La flessione? Il suo esordio è datato 2017 con una perdita totale di produzione di oltre 91.000 unità (-68%). E a trainare le vendite c'è, per due terzi, Stelvio mentre la "compagna" Giulia arranca lungo le vie del mercato dell'auto.

A muoversi e a riproporre le perdite per presentarle al ministero sono il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano che hanno elaborato un documento da portare al tavolo governativo di domani.

Sotto la lente d'ingrandimento, naturalmente, c'è il piano presentato dal ceo Carlos Tavares il 1° marzo laddove vengono messe in evidenza le strategie complessive di Stellantis, le soluzioni di mobilità innovative, pulite, sicure ed economicamente accessibili, in un settore in forte cambiamento,
con obiettivi ambiziosi di raddoppio dei ricavi a 300 miliardi entro il 2030,con un reddito operativo a due cifre e con investimenti in ricerca e sviluppo pari all'8% dei ricavi, ma non definisce con precisione cosa succede nei diversi stabilimenti ed enti italiani.

«Al centro del piano - scrivono Benaglia e Uliano - i progetti e i piani illustrati all'Ev Day e al Software Day, in particolare gli investimenti pari a 30 miliardi per l'elettrificazione dei 14 marchi e l'obiettivo al 2030 al 100% elettrico in Europa e al 50% negli Usa, l'investimento su 5 gigafactory. Tutti aspetti che valutiamo positivamente, è importante che il gruppo
non si attardi per gli investimenti sulle motorizzazioni, sulle innovazioni tecnologiche, sulla connettività e sulla guida autonoma per essere al passo con il cambiamento tecnologico, ma riteniamo sia altrettanto necessario garantire la sostenibilità sociale di queste
scelte e soprattutto come tuteliamo nelle transizioni i lavoratori e il patrimonio industriale nel nostro Paese».

Non solo annunci
Il concetto chiave è: «Non basta annunciare 100 lanci di nuove auto entro il 2030 e gli obiettivi di triplicare i ricavi dei veicoli premium e luxury di Maserati, Alfa Romeo, Lancia e Ds, è necessario comprendere quali e quanti sono i lanci di nuove produzioni per gli stabilimenti italiani, la loro tempistica, per comprendere la coerenza complessiva con gli impegni già presi e con la valorizzazione delle realtà italiane. Per questo chiediamo che a partire dall'incontro in sede ministeriale di domani, si apra un percorso concreto e puntuale su come s'intende
sviluppare il piano nei suoi vari aspetti per cogliere l'obiettivo della salvaguardia industriale, occupazionale e la saturazione degli impianti».

Il focus sulle fabbriche 
Ed è con questo spirito che hanno elaborato un documento - come Fim-Cisl insieme al coordinamento sindacale nazionale Stellantis - per fare il punto sulle realtà più significative «evidenziando la stato attuale, gli aspetti problematici e le scelte di prospettiva da attuare per mettere in sicurezza i lavoratori italiani».

Il Plant laziale 
A voler mettere in fila successi e insuccessi della fabbrica cassinate, i secondi superano i primi. E in merito alle produzione 2021 «si è registrata una perdita consistente di volumi: -18% rispetto al 2020. La produzione si è attestata a 43.753 unità ed è per due terzi rappresentata dal suv Stelvio con 28.705 unità. Se prendiamo a riferimento il periodo pre-covid, la perdita s'incrementa ulteriormente raggiungendo -26%. È dal 2017 che continua la flessione negativa sui volumi, con una perdita di produzione di oltre 91.000 unità (-68%).

Nel corso del 2021 si è ricorso continuamente agli ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza l'occupazione, che nel corso dell'ultimo anno e mezzo si è ridotta di oltre mille lavoratori, passando da circa 4300 a 3.176». E andando al bicchiere mezzo pieno? L'unico punto degno di nota riguarda gli investimenti (del vecchio piano Fca).«Sono ultimati gli investimenti per il lancio della Maserati Grecale. Già nel corso del 2021 si sono completate le prime vetture». L'inizio della produzione nuova vettura? Da giugno 22. Ma non basterà. Da solo, il suv "stellare" non ce la farà a saturare il plant di Cassino.