C'è una seconda persona iscritta nel registro degli indagati per la morte del professore Roberto Vitelli, vittima di un investimento il 30 gennaio scorso in via Gaeta a Ceccano. Si tratta di un trentatreenne di Ceprano alla guida della Fiat Panda che, stando a quanto ricostruito, usciva da un ristorante. L'uomo si aggiunge al ventitreenne originario di Vallecorsa, residente a Roma, che era alla guida della Smart che ha travolto e ucciso il sessantenne, originario di Frosinone e residente a Torrice. Martedì prossimo in Procura il conferimento dell'incarico alla presenza di tutte le parti, alla luce degli ultimi sviluppi.

La ricostruzione
Stava percorrendo via Gaeta a Ceccano in sella alla sua bici. Aveva approfittato della bella giornata di sole. Ma a casa a Torrice non è più tornato. Il professore Vitelli è stato investito e ucciso da un'auto l'ultima domenica di gennaio. Il sessantenne è stato travolto da una Smart condotta dal ventitreenne. Il giovane, stando a quanto ricostruito, procedeva da Ceccano, per raggiungere i familiari a Vallecorsa. Dopo aver impegnato una curva destrorsa, all'uscita, secondo la versione che ha fornito, si sarebbe avveduto della presenza anche di una seconda auto, una Fiat Panda, che usciva da un ristorante.

Per evitare il veicolo, a detta sempre del ventitreenne, avrebbe invaso la corsia opposta, travolgendo il professore per poi ritornare nella sua corsia di percorrenza, andando a sbattere contro un muro di cemento che divide la carreggiata dal terreno circostante. I carabinieri hanno risentito nelle scorse settimane alcuni testimoni, sia in ordine alla condotta del conducente della Smart, sia in ordine alla condotta dell'altra vettura, appunto la Fiat Panda. Ascoltati anche i passeggeri delle due auto. Ora l'iscrizione nel registro degli indagati anche del conducente della Fiat Panda.
Il ventitreenne è difeso dall'avvocato Claudia Padovani, mentre la moglie e la figlia del professore si sono rivolti agli avvocati Giampiero Vellucci e Paola Pagliarella.