Un'estorsione a luci rosse in piena regola. Andata in scena via web. Un uomo di cinquant'anni è stato ricattato via social da una donna che prima lo ha indotto a mostrarsi in atteggiamenti intimi e poi ha usato quelle immagini per estorgliergli 300 euro. La vittima è un frusinate di 50 anni, single, che, il 26 gennaio, riceve una richiesta di amicizia su Facebook. È una ragazza di bella presenza con cui inizia a chattare. Prima una serie di domande per fare conoscenza e rompere il ghiaccio. Ma ben presto la donna arriva al dunque. E propone all'uomo di trasferirsi in videochiamata e mostrarsi senza veli.

L'uomo prova a rimandare in un altro momento l'incontro hot in quanto al lavoro. La donna è molto insistente e altrettanto convincente. Il cinquantenne accetta e si sposta, lontano da occhi indiscreti. Lì si mostra alla donna in atteggiamenti intimi e altrettanto fa lei. Trascorsi pochi minuti, la donna si fa risentire. Ma questa volta cambia completamente atteggiamento. Niente più intimità. Anzi. Così rigira all'uomo il video di lui in atteggiamenti intimi e aggiunge anche un'immagine dei contatti della rubrica telefonica del cinquantenne. È appena iniziata la seconda parte del piano criminale.

La donna minaccia di divulgare il video ad amici e parenti del frusinate. Chiede soldi. Altrimenti, minaccia di rovinargli la vita. Per essere più sicura di raggiungere l'obiettivo chiarisce: «Ho appena rovinato cinque persone che si sono rifiutate di darmi mille euro». L'uomo va nel panico. Non sa cosa fare. Teme soprattutto per la sua reputazione. Teme che i filmati finiscano sui cellulari di parenti e conoscenti. Prova a prendere tempo, dice che lavora saltuariamente e che non ha molti soldi. Con le spalle al muro, decide di acconsentire a una prima richiesta, così tre giorni dopo quell'incontro di sesso virtuale, l'uomo si reca in un ufficio postale e fa un primo versamento con il canale Moneygram di 200 euro.

Nel frattempo continuava a ricevere pressanti richieste di denaro non solo su Facebook ma anche su whatsapp. Ma 100 euro non bastano. Lei continua tormentarlo. Lo chiama, lo sollecita via chat a versare altre somme di denaro. La vittima versa così altri 100 euro sempre via Moneygram. Ma lei non è ancora soddisfatta, E torna alla carica. Pretende altri 300 euro al mese, ma l'uomo le fa capire che non può sostenere una simile pretesa. Così si "accontenta" di 300 euro entro il 26 febbraio, «così chiudiamo tutto», dice. Ma l'uomo ormai non si fida.

Tre giorni prima della scadenza, accompagnato dall'avvocato Matteo Salvatori, il cinquantenne si presenta alla polizia postale di Frosinone e presenta una denuncia. Scopre anche di essere solo l'ultimo di una lunga serie di persone, vittime di estorsione via web per dei video bollenti. Ora verranno fatti accertamenti su Facebook e sui contatti telefonici per cercare di risalire all'identità della donna che fino all'ultimo continua a mandare all'uomo degli screenshot dei contatti della rubrica di lui, minacciando di divulgarli.