È considerato uno dei partecipanti di una manifestazione non autorizzata di no vax. Era sabato 31 luglio del 2021 quando in piazzale Vittorio Veneto, a Frosinone, si radunò un gruppo di persone per protestare contro la politica dei vaccini e il green pass, istituito come certificato Covid digitale a inizio di quel mese, il 1° luglio. A questo concentramento aveva preso parte anche un fiuggino, attirato dal tam tam su Internet. L'uomo, A.C., è tra coloro che quella sera è stato identificato dalle forze dell'ordine e ha ricevuto un decreto penale di condanna.

All'evento no vax di piazzale Vittorio Veneto aveva partecipato una trentina di persone. Tutti contro il green pass e le misure adottate dal Governo per il contenimento della pandemia, si erano dati appuntamento via chat per far sentire la propria voce.
A interrompere il raduno erano giunte le forze dell'ordine, richiamate, per un altro intervento, che nulla aveva a che fare con la manifestazione, una lite nella vicina corso della Repubblica. Tuttavia, ben presto l'attenzione si era spostata dalla lite alla presenza del nutrito gruppo di persone nella zona del Belvedere.
Così, per i partecipanti era scattata la denuncia per mancanza delle autorizzazioni allo svolgimento del raduno.

In pratica, ad A.C., come agli altri che si trovavano sul luogo a manifestare contro le misure imposte dai vari Dpcm per far fronte all'emergenza Covid 19, è stata contestata la violazione dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza del 1931. In pratica, è stata contestata la mancata comunicazione, tre giorni prima dell'evento, alla questura dello svolgimento della manifestazione di piazza. E così per la partecipazione ad una riunione no vax in luogo pubblico non autorizzata, al fiuggino è stato notificato un decreto penale di condanna a tre mesi di arresto e 300 euro di ammenda, convertita in 2.350 euro di ammenda.

L'imputato, difeso dall'avvocato Dario Simonelli, ha proposto opposizione al decreto penale di condanna, ritenendosi estraneo all'organizzazione della manifestazione. Il processo nei suoi confronti avrà inizio a Frosinone dal prossimo ottobre. L'uomo, che contesta l'accusa, si giustifica rivendicando la libertà di manifestazione, ma anche il fatto che non fosse tenuto a sapere che la manifestazione non era autorizzata.
Lui, infatti, si era fidato dell'appello rilanciato su Internet, considerando anche le persone che avevano preso parte al raduno. E ora la battaglia si sposta nelle aule del tribunale.