Dopo nove anni è riuscita a dire basta alle violenze, alle minacce, alle vessazioni e umiliazioni da parte del marito. Calci, pugni, capelli tirati. Impossibilitata ad uscire di casa anche per andare a trovare i genitori.
Costretta a trovare rifugio in una struttura protetta, per fuggire dalle violenze e aggressioni del marito.
Queste le accuse che vengono contestate a un quarantatreenne di Alatri. L'uomo è finito a processo per maltrattamenti in famiglia. Nell'udienza di oggi, nel tribunale di Frosinone, saranno ascoltati gli assistenti sociali. I fatti contestati vanno dal 2008 al 2017.

La ricostruzione
Un incubo durato anni per la donna. Stando alle accuse, il quarantatreenne aveva reso impossibile la vita alla donna. La controllava di continuo, impedendole addirittura di uscire di casa per andare dai suoi genitori.
Le prendeva il telefono per non farla chiamare. In qualche occasione l'ha costretta ad avere rapporti contro la sua volontà, percossa in varie occasioni con calci e pugni.

La violenza
Anni di violenza a cui la donna è riuscita a dire basta nel 2017, quando è stata presentata denuncia. Il marito è finito così nei guai per maltrattamenti in famiglia. Nel tribunale di Frosinone si terrà oggi un'altra udienza a carico dell'alatrense. In aula dovrebbero comparire gli assistenti sociali. Come detto la donna ha dovuto trovare rifugio in una struttura protetta. L'alatrense è difeso dall'avvocato Mauro Roma. Deve rispondere, quindi, dell'accusa di maltrattamenti in famiglia. Maltrattamenti che sarebbero avvenuti, sempre stando alle accuse, nell'arco di tempo che va dal 2008 al 2017, data della denuncia.