La richiesta di assistenza di una madre per suo figlio e la risposta negativa del Comune innescano un caso politico. I consiglieri d'opposizione del gruppo "Buongiorno Arce", Bruna Gregori e Alfonso Rosanova, accusano il sindaco Luigi Germani di aver negato il sostegno richiesto senza farsi carico dei reali problemi del ragazzo in questione.

"Il sindaco mostra un atteggiamento tipico di chi non ha argomenti e tenta di coprire i propri torti, nonché quelli dell'assessore di competenza ‘che ha gestito male i due servizi, eliminandone uno per il quale il Comune, a suo tempo, ha emanato regolare avviso pubblico', sostengono i due consiglieri.

Quindi riassumono così il caso: "Una mamma, cittadina di Arce, con figlio studente con disabilità grave, che, attenendosi correttamente all'avviso pubblico che lo stesso Comune ha emanato, ha fatto domanda al sindaco affinché al proprio ragazzo fosse assicurato il trasporto scolastico. A questa richiesta di aiuto di una mamma in grave difficoltà, il sindaco Germani ha risposto negando il sostegno, trincerandosi dietro un freddo e deplorevole linguaggio burocratico, ricordando alla mamma ‘che il servizio offerto per il trasporto scolastico non è esclusivo come letteralmente riportato negli atti amministrativi....'.

Peccato che la mamma, chiedendo il sostegno del primo cittadino per il proprio figlio diversamente abile, abbia ingenuamente pensato di trovare comprensione, vicinanza, solidarietà, esattamente ciò che un sindaco dovrebbe attuare da buon padre di famiglia, soprattutto nell'interesse dei più bisognosi della sua comunità, dei più deboli, di quelle famiglie che si trovano ogni giorno ad affrontare enormi difficoltà per gravi disabilità già di per se fortemente penalizzanti.

E, come se ciò non bastasse - aggiungono Gregori e Rosanova - ha violato anche lo stesso regolamento per il trasporto scolastico a sostegno delle disabilità, che prevedeva, in caso di necessità, da parte del Comune, qualora non fosse stato possibile assicurare il servizio, un piccolo contributo forfettario alla famiglia affinché quest'ultima potesse provvedere comunque per il proprio figlio».