Daspo urbano o daspo Willy a sei uomini di Ferentino, tra i 19 e i 55 anni, tutti incensurati tranne uno. Lo hanno notificato i carabinieri per le accuse di lesioni personali aggravate dall'odio razziale. Al più grande del gruppo è stata imposta inoltre la firma in caserma. Sono tutti a piede libero. Il daspo Willy è una misura di prevenzione personale atipica di competenza dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza, rientrante nella categoria dei divieti di accesso ad aree urbane, la cui disciplina è stata modificata a dicembre 2020, all'indomani dei tragici fatti che portarono all'omicidio del ventenne Willy Monteiro Duarte.

Il provvedimento impone il divieto di accesso ai pubblici esercizi, quali bar, pizzerie, pub e ai locali di pubblico trattenimento nonché nelle immediate vicinanze degli stessi, ubicati nella città di Ferentino, nella fascia oraria tra le 18 e le 6, per la durata di 2 anni. La punizione scaturisce da un brutto episodio che si è consumato lo scorso 22 dicembre nella centrale piazza Matteotti a Ferentino, quando i sei, tutti difesi dall'avvocato Tony Ceccarelli, si resero responsabili dell'aggressione, per futili motivi, forse per questioni di donne, nei confronti di un giovane muratore di 20 anni originario della Guinea bene integrato nella cittadina ciociara, assistito dall'avvocato Antonio Ceccani.

Preso a calci e pugni, rimase a terra malconcio.
Venne soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale, si era temuto il peggio, poi la prognosi di cinque giorni. Intervennero i carabinieri che non trovando più nessuno fecero scattare immediatamente le indagini. L'attività investigativa, che si avvalse anche dell'acquisizione dei fotogrammi degli impianti di videosorveglianza, ha consentito di ricostruire l'aggressione e identificare i responsabili.