«Tra un mese il medico di Picinisco che sostituiva il dottor Cedrone, andato in pensione, cesserà il trimestre e andrà via. A fine anno toccherà al medico di Gallinaro.
Dei tre studi medici di Atina di cui parla l'Asl di Frosinone che resteranno dopo che il dottor Gallo andrà a sua volta in pensione, due hanno le liste dei pazienti piene. E all'orizzonte non si intravede la soluzione, complice la dissennata politica del numero chiuso nella facoltà di medicina».

Poche parole per disegnare uno scenario a tinte fosche per l'assistenza sanitaria di base in Valle di Comino.
A esprimerle un professionista di 65 anni che opera nel ramo e che mette in guardia amministratori e settore sanitario dalle possibili conseguenze che saranno «totalmente a carico degli assistiti, soprattutto degli anziani che non hanno possibilità di spostamento per raggiungere il loro medico di famiglia sparso nella Valle di Comino».

Dunque, scendono in campo anche gli addetti ai lavori che conoscono dall'interno le dinamiche che muovono situazioni come quella che sta colpendo una larga fascia di utenti della sanità della Valle di Comino.
Il nostro interlocutore, infatti, è stato prodigo di argomentazioni e di giudizi espressi sugli attori di questa vicenda «che faticano a comprendere la gravità del momento dice e che si trincerano dietro formule asettiche che dicono tutto e non risolvono niente».

«Durante la pandemia abbiamo assistito a medici già in pensione richiamati per dare una mano a quelli in trincea contro il virus prosegue con l'analisi cruda e fredda chi ci aggiorna sull'argomento e non si capisce perché giovani medici non possano affiancare i colleghi prossimi alla pensione, così da essere pronti una volta che raggiungeranno l'autonomia».

Invece, ci fa sapere il professionista, da qualche settimana la mappa delle sedi vacanti subisce assestamenti al suono di carte bollate, mentre i pazienti vanno perdendo la speranza nelle istituzioni «sempre pronte a intestarsi successi, ma altrettanto pronte ad affidare al destino gli esiti delle situazioni ingestibili», puntualizza mostrandoci le decine di telefonate di conoscenti che gli chiedono di sollecitare chi di competenza a trovare presto una soluzione.