Aperta un'inchiesta sulla morte del biologo no vax Franco Trinca, 69 anni. Il fascicolo, per omicidio colposo, è contro noti. La notizia dell'indagine sul decesso del nutrizionista frusinate, ma da anni residente in Umbria, a Magione, è stata data dal Corriere dell'Umbria. Trinca era tra i coordinatori del movimento "Uniti per la libera scelta" che rappresenta un gruppo di associazioni no vax. Il Nas ha acquisito le cartelle cliniche del biologo e nutrizionista, deceduto il 4 febbraio all'ospedale di Città di Castello. I carabinieri del Nas si sono mossi a seguito di un esposto.
Trinca in base a quanto si è appreso sulla base del referto medico è morto a causa delle complicazioni di una polmonite bilaterale da Covid. È stata disposta anche l'autopsia, effettuata a Roma, con l'obiettivo scrive la Repubblica «di verificare l'effettiva causa di morte». Repubblica, che cita una nota della procura di Perugia, specifica che Trinca «era risultato, da altre indagini in corso, destinatario di esenzione dalla somministrazione del vaccino».
E, dunque, si è decisa l'autopsia «per comprendere se le situazioni che avevano giustificato l'esenzione fossero effettive e, in caso contrario, se il decesso, eventualmente dipendente da Covid, potesse essere ricollegabile all'omessa somministrazione del vaccino».
Trinca, noto per le sue posizioni no vax, era apparso diverse volte in televisione per sostenere il suo metodo e terapie alternative, in particolare l'idrossiclorochina, contro il virus. Famoso era stato il suo scontro con Selvaggia Lucarelli.
Diplomato come perito chimico a Colleferro, responsabile tecnico dell'Isam di Anagni, si era laureato con lode in Scienze biologiche alla sapienza di Roma.
Quindi aveva perfezionato i suoi studia Perugia e Urbino. Aveva presentato delle denunce sulla gestione della pandemia.