Il Covid-19 segna ancora un sensibile arretramento in provincia di Frosinone. Ieri il bollettino della Asl riportava 567 nuovi positivi (su 3.650 tamponi effettuati), 19 in meno rispetto al dato di martedì 15 febbraio. Sono di più anche i negativizzati. 1.033, quasi duecento in più rispetto a due giorni fa. E poi zero decessi e 78 persone ricoverate. Il primato di giornata per le nuove positività è andato al capoluogo con 68 persone. A seguire Alatri con 38, Cassino 37, Ceccano e Veroli 33, Ceprano e Ferentino 25, Isola del Liri 22, Anagni 21, Sora 16, Arce 15, Paliano e Pontecorvo 14, Monte San Giovanni Campano 13, Boville Ernica, Fiuggi e Supino 11, Patrica 10 Cervaro 8, Strangolagalli e Torrice 7, Amaseno e Piglio 6, Giuliano di Roma, Piedimonte San Germano, Rocca d'Arce, Roccasecca e San Giovanni Incarico 5, Acuto, Arpino, Esperia, Pofi, Ripi, Sant'Elia Fiumerapido e Trevi nel Lazio 4, Atina, Aquino, Broccostella, Colfelice, Gallinaro, Pignataro Interamna, Santopadre, Villa Santa Lucia e Villa Santo Stefano 3, Castrocielo, Falvaterra, Fontechiari, Morolo, Pico, Posta Fibreno, San Donato Val di Comino e San Giorgio a Liri 2, Alvito, Arnara, Campoli Appennino, Castelliri, Castelnuovo Parano, Castro dei Volsci, Collepardo, Filettino, Fontana Liri, Pescosolido, San Vittore del Lazio, Sant'Apollinare, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani, Trivigliano, Vallecorsa, Vallemaio e Vico nel Lazio 1.

Nel Lazio i casi messi a referto sono stati 6.531 (876 in meno rispetto alla rilevazione precedente) su 13.862 tamponi molecolari e su 44.930 tamponi antigenici per un totale di 58.792 test. I decessi sono stati 23, mentre i ricoverati sono scesi a quota 1.844; 166 le persone in terapia intensiva ed è stato rilevato un rialzo dei guariti di 17.295 unità. «Prosegue il trend in discesa dei ricoveri e oggi (ieri, ndr) record di guariti: sono quasi il triplo dei positivi. Il Lazio è la prima regione per somministrazione degli anticorpi monoclonali» ha commentato l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei casi a Roma città i nuovi positivi sono stati 2.816; nella provincia di Latina 780, nel Reatino 211 e nella Tuscia 342. Volgendo lo sguardo al panorama nazionale, la curva dei ricoveri dei pazienti Covid in Italia comincia a scendere rapidamente, più al Nord che al Sud, (meno quella dei bambini). «È una partita ancora aperta, con questo virus non siamo arrivati ai supplementari. Siamo alla fine del primo tempo».

Il professor Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, a "L'aria che tira" si è espresso così sul quadro dell'epidemia Covid oggi in Italia. «Nei paesi "ricchi" siamo in una situazione di vantaggio. Dopo aver subito svariate rimonte, compresa quella guidata da Omicron, ora i contagi sono oggettivamente in calo. Si è ridimensionato l'impatto» del virus «sugli ospedali e sulle rianimazioni. Questo è l'elemento fondamentale, è il segnale di una situazione che diventa più favorevole», ha detto. Sarebbe un errore abbandonare ogni tipo di cautela. «Cosa ci aspetta in autunno non possiamo saperlo al 100%. Mi pare di aver visto più volte questa storia: appena si aprono gli orizzonti, si manda tutto a scatafascio... La lezione della pandemia è pesante, ci sono atteggiamenti diversi rispetto al "molliamo tutto".
Il virus ci ha dato 3 varianti diverse una dopo l'altra, creandoci problemi seri», anche se «è difficile anche per questo virus mandarci una quarta variante con connotazioni di pericolosità», ha detto Galli.

«Il green pass è una tutela e non una vessazione, almeno per tutti coloro che hanno ritenuto di fare tutto per sé stessi e per gli altri», dice facendo riferimento a chi ha ricevuto anche la terza dose. «È una garanzia, il resto è politica», ha affermato rispondendo alle domande sull'opportunità di mantenere il green pass. Una battuta sulla vicenda di Novak Djokovic: il numero 1 del tennis mondiale non intende vaccinarsi ed è pronto a saltare tornei come Wimbledon o Roland Garros: «È una decisione poco intelligente. Francamente è stupida. È una decisione che sostiene i valori dell'ignoranza. O è veramente fobico nei confronti di determinante questioni o questa scelta è...
personale, così risolvo il problema relativo all'uso di termini duri»