Un boato a novembre 2015 fece pensare a un attentato. E invece fu una fuga di gas conseguenza di un intervento sulla strada per il passaggio dei cavi della fibra ottica. Un'esplosione tremenda a Osteria della Fontana che fece saltare in aria il deposito del supermercato Conad di Finocchieto. Feriti un dipendente e un cliente. Diversi anche i danni alle attività della zona, alle abitazioni e alle auto parcheggiate intorno.
Nell'udienza di oggi saranno ascoltati i consulenti e i tecnici che hanno effettuato le indagini per conto della Procura. A giudizio ci sono il titolare della Sicet, la ditta che stava facendo i lavori, un quarantasettenne di Rieti, e un sessantaquattrenne di Treviso, coordinatore della sicurezza per la società di telecomunicazioni.
L'esplosione si verificò intorno alle 16 del 19 novembre di sette anni fa nella zona commerciale. Stando a quanto ricostruito, l'escavatore, nel tentativo di tracciare il percorso per la posa dei cavi della fibra ottica, avrebbe rotto un tubo del gas. La gente ha subito cominciato ad avvertire un forte odore di gas. Poi, d'improvviso, un boato ha scosso l'intero quartiere e il magazzino della Conad è andato in pezzi.
Sul posto carabinieri, vigili del fuoco, ambulanze e vigili urbani. Tanta paura, ma alla fine conseguenze, fortunatamente non gravi per i due feriti. Diverse le persone che hanno lamentato danni e che si sono costituite parte civile in udienza, tra i proprietari dell'esercizio commerciale e quelli delle automobili, degli uffici e delle abitazioni danneggiate dall'onda d'urto, rappresentati dagli avvocati Riccardo Masecchia, Alessia Maggi, Angelo Galanti, Maria Rita Felli e Cristiano Papetti. Oggi si torna in aula per ascoltare, quindi, consulenti e tecnici incaricati dalla procura e che hanno effettuato le indagini.