Sono stati prorogati al 31 marzo 2022 i termini per l'utilizzo del "bonus terme". La misura economica sulla quale molti stabilimenti termali italiani avevano cullato una qualche speranza in sede di annuncio da parte del Governo e che invece si è rivelato, per quelle realtà termali come Fiuggi sparse in Italia, un autentico flop per tutta una serie di ragioni. La prima certamente legata al periodo di fruizione, in pieno inverno quando le terme di Fiuggi, notoriamente stagionali, rimangono chiuse.
La seconda, certamente in considerazione del fatto che ancora una volta si è deciso di procedere attraverso il click day, la corsa alla prenotazione sino ad esaurimento degli importi stanziati. Ed alla fine sono stati trecentomila mila i cittadini italiani che hanno avuto accesso alla misura economica. Duecento euro a testa escluse le spese alberghiere o altre che non siano direttamente legate ai servizi termali. La proroga al 31 marzo prossimo riguarderà solo loro, quanti cioè avevano già prenotato e causa variante omicron sono rimasti bloccati.
L'azienda termale fiuggina ha da subito aderito al bando, una precisazione questa utile anche a sgomberare il campo da tutta una serie chiacchiere circolate in città sull'argo mento e come spesso avviene prive di fondamento. A tale iniziativa Atf ha dedicato un numero di telefono, al quale sono giunte decine di telefonate da parte di utenti potenzialmente interessati.
L'azienda si era detta sin da subito disponibile anche riaprire la Fonte Bonifacio VIII in pieno inverno se si fosse raggiunto un minimo di prenotazioni. Alla fine non c'è stata una sola prenotazione, perché il bonus terme senza la copertura delle spese alberghiere, con Fiuggi non ci azzecca proprio niente. Ne hanno beneficiato quei centri accreditati ed aperti tutto l'anno nel contesto di ambienti chiusi.