Una bella realtà presente in tantissime altre città non solo italiane, ma nel mondo intero. Iniziative che hanno molto seguito nel nord Europa ma che si stanno facendo largo anche in altri Paesi. L'associazione Dike ha realizzato il "muro della gentilezza", e lo ha fatto nel verde le parco Baden Powell. È questo il "muro della gentilezza", dove chiunque, in forma anonima, può lasciare qualcosa di suo che non usa più ad un'altra persona, altrettanto anonima.

Un cappotto per coprirsi e ripararsi dal freddo, scarpe, ma anche giocattoli per chi non può permetterseli.
Appena realizzato è stato lanciato un appello a tutti i cittadini, sia a donare che a prendere, chiunque abbia modo e possibilità di aiutare gli altri, in forma anonima, può lasciare indumenti, cappotti, giocattoli. Nello stesso modo chiunque abbia invece necessità e, o per imbarazzo o vergogna, o anche per altri motivi, non sa come chiedere aiuto o a chi chiedere una mano, può andare in totale anonimato al parco e prendere ciò di cui ha bisogno.

È ovvio che non si devono lasciare abiti rovinati, giochi rotti o indumenti destinati alla spazzatura, perché se questa iniziativa è nata nel mondo è per dare dignità al prossimo, non per dare lo scarto. Allo stesso tempo chi va a prendere dovrà avere l'accortezza di non lasciare tutto in disordine o a terra. Quello che sembra un consiglio o un'indicazione scontata purtroppo non lo è, spesso i ragazzi dell'associazione si sono trovati a dover rimettere tutto in ordine, a raccogliere gli abiti da terra o a trovare buste con maglie, cappotti e giocattoli improponibili. Un piccolo grande passo per il senso civico, per quel segno che descrive e fa la differenza tra un gruppo di persone e una vera e propria comunità Aiutare gli altri non ha colore, fazione o religione.