Se ne è andato uno degli ultimi grandi signori di Alatri. Carlo Costantini, 96 anni, è morto nella serata di martedì nella sua abitazione di via della Repubblica, circondato dall'affetto di tutti i suoi cari, a partire dall'adorata moglie Anna Papitto. Partigiano, cattolico, sindaco, Carlo Costantini ha dedicato la sua lunga ed operosa esistenza all'impegno sociale e politico attivo. Una militanza cominciata da giovane con l'opposizione al nazifascismo, veicolata attraverso gli scritti del giornale "Libertà!", pubblicato clandestinamente, e la partecipazione al movimento partigiano cattolico.

Una militanza proseguita poi in campo amministrativo, che lo portò a diventare uno degli esponenti di spicco della Democrazia cristiana locale e provinciale, cosa che gli valse incarichi a livello provinciale e l'onore di indossare la fascia di sindaco di Alatri dal 1965 al 1974.

Maestro di vita, costruttore di pace, uomo del dialogo, una volta in pensione non ha messo i panni dell'attivista, partecipando sempre con entusiasmo ed inusitata energia alla vita sociale, politica e religiosa della sua città, con un fare critico moderno e lucido, esempio per i giovani e i meno giovani. Lo piange oggi tutta la città, che perde uno degli interpreti e dei testimoni più importanti del ventesimo secolo alatrense.
Tra le tante manifestazioni di affetto e cordoglio, le parole del sindaco Maurizio Cianfrocca: «La scomparsa di Carlo Costantini rappresenta una grave perdita per la nostra Alatri. Carlo, oltre che sindaco, ha rappresentato un pezzo di storia per le sue molteplici attività rivolte sempre alla salvaguardia dei principi basilari della nostra Costituzione. Adesso, tornato alla casa del Padre, vigilerà sulla sua città e sul mondo dell'associazionismo che è stato parte fondante della sua attività sociale. Un grazie a lui per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità e sentite condoglianze alla sua famiglia». L'ultimo saluto ed omaggio a Carlo Costantini si terrà oggi, alle ore 11, nella chiesa di Santa Maria Maggiore.