«La richiesta dei sabati lavorativi da parte della direzione aziendale della Fca di Cassino rappresenta solo l'ultimo pretesto per aumentare i giorni lavorativi settimanali a fronte del forte ridimensionamento del personale, e l'obiettivo sarà quello di rendere strutturale il lavoro supplementare del sabato per compensare le fermate produttive dovute al mancato approvvigionamento del materiale di produzione.
In buona sostanza si vuol far ricadere sugli operai le difficoltà gestionali che l'azienda sta attraversando, per motivi non imputabili agli operai stessi, in modo da disporre della forza lavoro operaia a costo zero per sei giorni settimanali invece dei cinque attuali».

Il sindacato di base FlmUCub ha pertanto indetto lo sciopero nei giorni 12 e 19 febbraio, ovvero i due sabati in cui la dirigenza Stellantis di Cassino ha comunicato che si lavorerà per recuperare le giornate perse a causa di mancanza di materiale e, più precisamente l'uno e il due febbraio. Per il giorno venerdì 11 febbraio, giorno prima dello sciopero, la Flmu di Cassino ha organizzato anche un presidio davanti ai cancelli della fabbrica per sostenere le ragioni dello sciopero.

«Perché, a prescindere dalle organizzazioni sindacali di appartenenza spieganoi promotori della protesta gli operai della Fca di Cassino devono riconquistare la propria dignità, mortificata dalle tante ingiustizie che stanno compromettendo la tenuta sociale delle loro famiglie». I sabati lavorativi obbligatori secondo quanto spiegano i rappresentanti dei Cub stridono fortemente con la dichiarazione di 173 esuberi strutturali dichiarati solo tre giorni fa: da un lato si espellono 173 operai di produzione e dall'altro si aumenta di fatto l'orario di lavoro, spalmandolo su sei giorni settimanali, fino a trasformare i sabati lavorativi in giorni di lavoro "ordinari" di produzione.

«Già a inizio anno - ricordano i sindacalisti - la direzione aziendale ha provveduto ad aumentare l'orario di lavoro per gli operai della Fca di Cassino, abolendo di fatto la fruizione della mezz'ora di mensa per trasformarla in mezz'ora di lavoro supplementare, e solo chi lavora in catena di montaggio sa cosa significa lavorare otto ore continuative praticamente senza mai fermarsi.
E anche rispetto a questo provvedimento la Flmu di Cassino ha provveduto a proclamare lo sciopero». Al momento lo sciopero è stato indetto solo dall'organizza zione di base e non dalle sigle confederali ma gli esponenti della FlmuCub auspicano che «visto il clima non più sostenibile che si vive all'interno della fabbrica, anche le altre organizzazioni sindacali aderiscano o proclamino lo sciopero dei sabati lavorativi, anche per rendere credibili tutte le dichiarazioni di fuoco e gli ultimatum di questi ultimi mesi».