La musica di Gary Glitter di Rock and Roll e l'immancabile bicicletta. Così Vittorio Brumotti, richiamato da alcuni residenti, si è presentato al Casermone per denunciare lo spaccio di droga alla "finestrella".

Giunto nel capoluogo nei giorni scorsi, Brumotti è andato in onda lunedì sera. E il video della puntata ha fatto ben presto il giro di Frosinone. Brumotti si è presentato per tre volte davanti alla finestrella (l'ha definita un bancomat) per mostrare come avviene il tutto, dall'arrivo, il via libera della sentinella e poi il ritiro dello stupefacente dopo aver versato la somma pattuita. Quindi è tornato con i carabinieri e il clima si è fatto subito pesante, con insulti e minacce di morte ("Ti giuro che se esce qualcosa in televisione, io ti ammazzo").

Alla fine Brumotti si è allontanato visto il clima caldo, salvo chiudere il collegamento con un auspicio «la situazione probabilmente cambierà, ma fra un po' di tempo». Il servizio ora è al vaglio delle forze dell'ordine che in passato hanno effettuato diverse operazioni con arresti e sequestri di stupefacente. Un'attività che, evidentemente, non si è mai arrestata come del resto sanno anche le forze di polizia.

Dopo il servizio c'è stato chi si è voluto difendere dalle accuse lanciate dal servizio televisivo. L'avvocato Luigi Tozzi, per conto di uno dei soggetti immortalati, ha scritto: «Al di là delle riprese visive che fanno parte oramai della cronaca nazionale, si contestano le modalità con cui l'inviato Vittorio Brumotti ha condotto il servizio, rendendolo forse un po' troppo vivace. Ed invero, appare surreale che un inviato radio-televisivo possa etichettare un ragazzo, visto per la prima volta, quale sentinella e spacciatore, senza pensare minimamente di utilizzare il condizionale!».