Si confondevano in una sala giochi per passare inosservati tra i giocatori. E lì ricevevano i clienti e pianificavano i rifornimenti di droga. Ma non solo, l'attività veniva schermata anche attraverso alcune ditte edili in modo da far vedere all'estero che si trattava di cosa lecita.

Le indagini, partite a gennaio del 2017 e concluse a settembre 2018 avevano portato all'emissione di dodici misure cautelari, tra italiani e albanese, nonché di altre 15 persone arrestate in flagranza di reato. Ieri, nel tribunale di Roma, essendo contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato allo spaccio, il pubblico ministero nella sua requisitoria ha ripercorso tutte le fasi dell'inchiesta e chiesto, con lo sconto di pena previsto per il rito abbreviato, pene da un minimo di 6 a un massimo di 16 anni.

L'accusa ha chiesto la condanna degli albanesi Altin Prendi, 32 anni, a 16 anni; Besnik Dini, 39, a 14 anni; Francesko Gjergji, 25, a 8 anni; Rafaelo Gjoka, 27, a 8 anni; Dik Tafa, 23, a 8 anni; Arber Tafa, 30, a 8 anni; Artan Gjoni a 6 anni; Hani J'Maa, a 5 anni e 4 mesi; tutti residenti nel capoluogo e dei frusinati Mirko Spaziani, 35, a 10 anni; Vincenzo D'Itri, 48, a 8 anni; i ferentinati Luca Abbate, 39, a 8 anni; Giuseppe Puperi, 60, a 8 anni; e poi Fabrizio D'Avenia, a 8 anni e Francesco Saverio Trento, a 6 anni e 8 mesi (per l'articolo 73).

Il pm nella sua discussione è partito dalla sala giochi di Veroli, usata - secondo le accuse - per gli incontri con fornitori e acquirenti allo scopo di camuffarsi tra i clienti. Un altro passaggio della requisitoria ha interessato i sequestri dello stupefacente, ma anche di ingenti somme di denaro. Dopodiché si è concentrate su quelle che, per le accusa, sono due piazze di spaccio, quella di un'azienda agricola che fa capo a Puperi e quella di Frosinone ai palazzi di via Mola Vecchia.

Terminata la requisitoria il processo è stato aggiornato al 25 maggio per la discussione delle difese. Poi ci sarà un'altra data per discutere le posizioni di quanto hanno optato per il rito ordinario con la decisione del gup. Nel collegio difensivo gli avvocati Riccardo Masecchia, Marco Maietta, Luigi Tozzi, Giampiero Vellucci, Armando Pagliei, Christian Alkviani, Emanuele Incitti, Francesco Tagliaferri e Giosuè Bruno Naso.