Anno nuovo, battaglie vecchie. Il 2021 si è concluso con la diatriba sulla richiesta di estumulazione delle spoglie del poeta Libero De Libero e il 2022 non si è aperto con un passo indietro tra i "due litiganti". Anzi. La vicenda finisce davanti al Tar.

Come aveva preannunciato uno degli eredi del poeta, dopo il diniego del Comune di Patrica, paese dove si era trasferito De Libero, di portare le spoglie a Fondi, città natale, ha proceduto con il ricorso al Tar, attraverso il suo avvocato Ermanno Martusciello. Pronto a costituirsi nel giudizio, attraverso l'avvocato Teresa Carlini, il Comune di Patrica, come annunciato dal sindaco Lucio Fiordalisio.

Nel 2003 era stata autorizzata l'estumulazione con parere favorevole dal Comune di Patrica. Pochi mesi dopo la sospensione per la pendenza di un procedimento per l'apposizione del vincolo monumentale sulla tomba del poeta. Si aprì un contenzioso dinanzi al Tar del Lazio che annullava la nota sostenendo che il Comune non avrebbe potuto impedire la traslazione della salma. A distanza di anni la questione è tornata alla ribalta della cronaca.

Il figlio dell'erede (deceduta tempo fa) di De Libero, che anni fa aveva portato avanti la "volontà" del poeta, intende far realizzare lui stesso il desiderio, espresso nel testamento dallo scrittore. «Pensiamo di avere diritto a pretendere che la volontà di Libero De Libero sia rispettata», ha ribadito l'avvocato Martusciello, ricordando quanto si legge sul testamento: "desidero essere sepolto a Fondi".

L'avvocato nel ricorso presentato al Tar evidenzia inoltre, «in relazione agli accennati profili di presunto interesse storico-monumentale addotti nel provvedimento impugnato, la cosiddetta tomba del poeta, non consiste in altro che in un normale loculo cimiteriale chiuso da lapide di modesta fattura con sopra apposti nome e cognome del defunto, del tutto simile, se non in peggio, alle centinaia di normali lapidi presenti nel cimitero di Patrica, dalle quali per nulla si distingue. Il provvedimento, che illegittimamente recepisce tale volontà politico-campanilistica, consiste in una premessa biografica del poeta (copiata da Wikipedia), in una reticente ricostruzione delle pregresse vicende amministrativo-giudiziarie, laddove ad esempio, l'elemento dirimente di tutta la vicenda, vale a dire la volontà del poeta, non viene neanche accennata; laddove, ad esempio si cita la sentenza di codesto Tribunale, senza indicarne il contenuto di annullamento del precedente diniego e la statuizione formante giudicato. Nel provvedimento si richiama una nota del 2008 della Sovrintendenza per i beni storici ed artistici che avrebbe manifestato l'interesse storico della tomba ribadendo la richiesta di sospensione della traslazione, per evitare danni alla costruzione, nelle more di accertare la propria eventuale competenza a dichiarare un presunto pregio monumentale ed artistico; viene poi contestata una asserita carenza di legittimazione del richiedente in quanto non unico congiunto o familiare del poeta né unico erede della madre defunta».

L'avvocato aggiunge che «il ricorso stigmatizza il richiamo a un procedimento di apposizione di un vincolo iniziato nel 2008 e mai portato a compimento dal Comune, che illegittimamente ora se ne fa scudo contro il ricorrente». Entro un mese dovrebbe essere fissata l'udienza di sospensiva. Intanto la battaglia continua.